In Italia sono completamente declassati, privi di credibilità, di autorità (nel senso costruttivo del termine) e di capacità (di governare, di essere statisti, mentre, quanto a capacità di intrallazzare e rastrellare a piene mani non hanno nulla da invidiare a nessuno), gli uomini politici; conseguentemente ci sono le condizioni perché finalmente si affermi una rivoluzione culturale nel Paese, come dimostra il successo avuto da Adriano Celentano nella sua breve reentré, tra musica e politica.
Quindi non più qualcosa di astratto e inafferrabile come una volta: l'imagination au pouvoir.
Bensì qualcosa di ben più concreto e solido. Lo slogan vincente è: i comici, i cantanti, le soubrette au pouvoir!
2 commenti:
O.K.
E perché attori, registi, scrittori, artisti, sportivi, giornalisti no?
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