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venerdì 26 ottobre 2007

xVi - xXi M. E.

Inquietanti segni caratterizzano questi primi anni del nuovo secolo (peraltro il XX° secolo ebbe inizio, viceversa, con incoraggianti segni... la belle époque, il positivismo... e poi tutto andò male. Magari ora, invece, andrà tutto bene. Why not?). Ci sono segni di chiusura in tutti i sensi; chiusura fisica di spazi, chiusura spirituale, artistica, sociale, politica, economica, psicologica, operativa, esistenziale; e ci si accorge, in modo particolarmente spiccato, degli spazi reali e ideali già chiusi o che sempre di più si chiudono. Guardavo, l'altro giorno, tra il fitto intreccio di tangenziali che passano raso tetto, a ridosso di basse costruzioni moderne, squallide, standard, dove una volta c'era fertile e ricca campagna, e le carcasse, i rifiuti, i copertoni abbandonati sul ciglio delle strade, dove si mischiano ad improvvisati venditori di ogni genere di cose e puttane multietniche, appena al di là del coacervo indistinto di palazzi, capannoni, depositi, negozi, trionfo della camorra, dell'ignoranza, del malcostume e piaga dello sguardo, del cuore e della mente delle persone di buona volontà, la montagna di S. Michele, che sovrasta Maddaloni, in provincia di Caserta, il mio paese.
Quella montagna, era una volta, verde fin sulla cima, meta di giovanili, isolate gite; c'era un viottolo ghiaioso a gradoni, con le stazioni di preghiera lungo il percorso, che portava fino al santuario. Alle pendici, un fiorire di frutteti, con prevalenza aranceti; a mezza costa uliveti. Arditi terrazzamenti circondavano, quasi, la montagna.
Ogni attività oggi, all'esito di una pluriennale, inarrestabile involuzione, è stata stroncata dalla polvere sospesa, portata dal vento da quella che è, forse, la più grande e automatizzata cava di granito d'Europa (molto business per chi la gestisce, nessun feeling con il contesto sociale e la mano d'opera locale), che ha affettato e va ingoiando pezzo a pezzo un prolungamento della montagna non molto distante. Incuria, incendi, indifferenza, hanno fatto sì che tutta la montagna, ora sia brulla e livellata. Non c'è niente per cui valga la pena andarci; non è possibile arrampicarsi tra gli alberi, gli appigli d'erba e di massi, guardare dall'alto, il panorama campestre a perdita d'occhio (ora intrappolato nelle delimitazioni delle aziende e dei condomini, nei parcheggi, nelle aride e desolate distese di terreno polveroso, più o meno edificabile), sostare al fresco degli alberi. Quindi quella parte del paese è materialmente chiusa; così può dirsi della parte percorsa da strade veloci, tangenziali, rampe di accesso, linee ferroviarie, e altrettanto vale per tutta la parte costruita, o, comunque, costruenda, in modo caotico, se non per chi deve recarsi in una casa, o a lavorare.
L'enorme spazio di cui disponevamo noi giovani, e cioè l'intero territorio intorno al paese, per vivere e, in definitiva, dare sfogo alla nostra personalità, al nostro desiderio di ricerca, di avventura, di dar vita ai sogni, è ridotto ad un ridicolo pubblico parchetto ricavato nel contesto urbano del comune di Maddaloni che, una volta, aveva una sua ben precisa identità di paese agricolo, produttore di qualificati ortaggi, verdure, frutti venduti in tutta Europa; oggi è una specie di quartiere dormitorio dell'hinterland napoletano.
Parimenti si chiudono le idee, si chiudono gli slanci di entusiasmo e di libertà, fenomeno, contemporaneamente, antico ed attuale, questo (chi si ricorda del '68? Delle ribellioni all'oppressione del capitalismo e dell'imperialismo americano - il Viet Nam - la Rivoluzione Culturale - Cuba - "Che" Guevara - Mao Tse Tung - Le musiche rivoluzionarie. Ricordate le femministe? Lo slogan "la vagina è mia e me la gestisco io"? Poi come l'hanno gestita? Boh! Chi ce lo può dire? Vallettopoli?).
Sembravano aprirsi grandi spazi, grandi sogni, grandi voli della mente; tutto si è poi richiuso. La stessa gioventù è uno spazio che viene, poi, inevitabilmente chiuso dal tempo; e ancora di più se dopo non c'è nulla. E dopo ancora? Forse la maturità, la vecchiaia, fino alla suprema chiusura della tomba che, chi sa, è forse apertura di un'altra porta. La Resistenza fu uno spazio ideale e culturale a sua volta chiuso da "come andavano le cose"; nulla più dell'andazzo affossa, intrappola, incarcera; più di ogni cosa, della Chiesa, dell'America, può il conformismo o, meglio, la tendenza a conformarsi. E oggi? Il V day? Beppe Grillo? Il suo blog (come altri) è sempre più caratterizzato dalle stesse persone che dicono sempre le stesse cose [quasi tutte incentrate, tra l'altro, sul povero pungiball dal volto semovente, il mobile eppure impassibile Clemente, di nome e di fatto, a questo punto, raffigurato anche come un astronauta (partito da dove? Cape Ceppaloneral?), il che, ormai è diventato come sparare sulle vecchiette della parrocchia del paese]; Franca Rame lascia il partito di Di Pietro... si chiude qualche spiraglio anche lì? La T.V. di protesta, Santoro e gli altri? la strenua difesa, come su una barricata, della indipendenza e uguaglianza della Giustizia? De Magistris (ormai tutto procede normalmente, il processo "caldo" trasferito a Roma), Forleo (isolata e, probabilmente, oggetto di minacce provenienti dalle stesse Istituzioni che dovrebbero esserle a fianco), Calipari (se ne occuperanno gli Americani che hanno già dichiarato che fu un incidente da archiviare), Berlusconi (tanto per cambiare) assolto definitivamente in Cassazione, come tanti personaggi eccellenti del resto (c'entra forse anche questo? Non lo sapremo mai perché coloro che - maldestramente, evidentemente - hanno inquisito e processato gli eccellenti assolti, non hanno mai pagato per un tale misfatto, anzi hanno fatto carriera, il più delle volte brillanti carriere). Tutto già dà i primi segni di cedimento. Presto tutto, nuovamente, si richiuderà su se stesso, e si ritornerà nell'oblio. Prevarranno, presto, come sempre, i grandi normalizzatori la Chiesa, l'America, i Partiti, i Sindacati, in primis la Casta, ma soprattutto la quotidianità.
Che cosa rimarrà? Chi sa... qualcosa, certo, rimarrà (mi rifiuto di credere che sia tutta aria fritta) e costituirà appiglio per la speranza che la storia non finisce qui e potrà esserci un futuro migliore. Non tutto muore. I bambini, per esempio, ne sono una prova; sono sempre una grande apertura verso il futuro. Ma, nell'immediato, rimarrà soprattutto un senso di chiusura, di qualcosa che si è perso; una grande apertura abortita, strozzata.
E così si chiude l'Europa alle grandi speranze che in essa si riponevano, chiudono le fabbriche (ma aprono sempre di più quelle dei cinesi, dell'Europa dell'Est, della camorra); i libri sono stati, probabilmente, da troppo tempo, se non da sempre, chiusi tutti o quasi; oggi però, lo si avverte di più. I viaggi? Intrappolati nelle agenzie, nei "pacchetti", ma per andare dove poi? A meno di non voler vedere da vicino le guerre, o andare alla ricerca del brivido di buttarsi in braccio ai kamikaze (parola, una volta strana, inusuale, curiosa, oggi più che ricorrente). Il traffico intrappola, i ticket per andare in centro, i grattasosta, le cinture di sicurezza; intrappolano le prenotazioni per prendere un treno o andare a teatro. Persino le vecchie chiese di campagna chiudono (magari si aprono, però, più moschee, templi buddisti o di altre, meno regolamentate religioni). Non ci si può neanche suicidare, o lasciarsi andare ad una dolce morte; lo vietano bolle papali e obiezioni di coscienza. La stampa è sempre più lottizzata e controllata; questo stesso blog, temo, prima o poi, verrà irreggimentato. Divieti di balneazione delimitano sempre di più le torbide acque (eravamo ragazzi che ancora si vedeva il fondo dalle barche a remi, spesso invase da frotte di piccoli pesci volanti, con le quali percorrevamo quelle che erano limpide e pescose acque), di quelle che furono le stupende coste, sempre più mutilate e murate da cemento ed abusi, della nostra penisola. Lascio immaginare l'enorme ricettacolo di rifiuti che diventerà, se sarà fatto il ponte sullo stretto di Messina, il percorso su quello che fu un braccio di mare tra due mitici mostri. Il lago dei fenicotteri rosa nell'Africa sub sahariana, materializzazione dell'incantevole nell'immaginazione delle persone che, come me, soffrono dell'arroganza e dell'aggressività della tecnologia esasperata, della modernizzazione forzata, del consumismo a tutti i costi, dei nostri tempi, sarà presto ingrippato da autostrade, dighe, centrali elettriche, pompe idrovore, cantieri, stabilimenti e relativi servizi e discariche. Una volta, qualche tempo fa, ma non moltissimo, per avere acqua fresca, nella quale bagnarsi, o da bere, bastava aprire il rubinetto della fontana, e per una boccata d'aria fine, bastava spalancare le finestre; oggi bisogna mettere mano alla tasca ed illudersi; andare (si fa per dire) nelle località esotiche (nelle aree limitate ai turisti, perché il resto è uno sfacelo che, chi si diverte, non vuole neanche vedere o sentir nominare) , in alta montagna (mettendosi in coda per varie incombenze e più volte, tornando indietro appena in tempo per il successivo week end, dopo essere scesi qualche minuto dalla macchina. Ovviamente esagero, ma è per capirsi meglio).
Quante volte s'è detto "come vorrei andarmene a vivere in campagna, in uno di quegli stupendi casolari umbri o toscani"? Ed ora, con le statistiche che ti danno quasi per certa la rapina, in simili condizioni di isolamento? Chiusa anche quella strada.
E' più difficile accedere ai mutui e quindi alla proprietà di una casa; altri spazi che si chiudono. Lo stesso strombazzamento sulla "privacy" è, più che spesso, null'altro che un imboscamento, un volontario mettersi in stato di assedio; anche fare amicizia, manifestare un innamoramento è schedato, regolamentato, schematizzato. Le grandi aperture in atto sui reality e i giochi a quiz televisivi, rivelano le grandi chiusure culturali e intellettive di partecipanti e spettatori, in definitiva, della gente.
Un costante e continuo peggioramento della qualità della vita, fa da contrappunto ai proclami che, insistentemente e a pieno volume, annunciano, al contrario, un miglioramento della qualità della vita.
Le proteste che sfociano in sommosse, cruente, purtroppo ricorrenti, come quella di Genova, o, in gran parte, quelle alle quali sempre più spesso assistiamo, fuori degli stadi o negli stadi, dei c.d. ultrà, si configurano sempre più come vere e proprie esplosioni improvvise, irrazionali, incontrollabili, tuttavia effimere, contro tutte le chiusure. C'è anche la rabbia, sì! Questa rimane; la rabbia che, secondo l'Antico Testamento è "l'ira dei giusti", ed è anche un atto d'amore, per come si vorrebbe che le cose fossero e come, invece, sono. Anche attraverso questo esile filo, una reazione disperata, ma, insieme, un grido del cuore, una progettualità istintiva, passa una proiezione, un investimento di speranza nel futuro.
Che cosa rimane alla fine di tutto? Che dire? Sento il sibilo del vento... prende forma nella mia mente l'immagine del vento che percorre un compatto deserto sabbioso a perdita d'occhio, alzando, da sparse dune surreali, radi, insensati, nugoli di polvere.
Tutto questo richiama alla mente il Medio Evo.
Il concetto convenzionale di M.E., non come riferimento di datazione, ma come giudizio di decadenza, è relativo e può essere, sotto il profilo temporale, breve o lungo, o addirittura lunghissimo.
In altri termini, secondo il mio punto di vista, quell'epoca che, per gli sconfitti e i dominati è M.E., per i vincenti è floridità materiale e spirituale.
Prendo ad esempio l'Impero Romano: durò all'incirca 1000 anni e fu trionfo di civiltà, ma per molti dei sottomessi che cosa fu? Qualcosa che aveva molto il senso del Medio Evo.
Dopo la caduta dell'Impero Romano, ci furono all'incirca altri 1000 anni, tra alto e basso Medio Evo, di quell'epoca tradizionalmente e storicamente definita tale, prima che si uscisse da essa, fondamentalmente con la scoperta dell'America e il miracolo del Rinascimento.
Ma, in realtà, il discorso vale per le popolazioni e le classi di potere che avevano dominato, e ora erano soccombenti all'avanzare dei tempi. Il M.E. nel suo significato di "epoca di decadenza", riguardava queste realtà, in particolare riguardava proprio noi, convenzionalmente l'Italia. Viceversa coloro che erano stati i barbari, ora si insediavano al comando, usufruivano dei relativi benefici e privilegi; per loro, quindi, quello era "Rinascimento".
La scoperta del Nuovo Mondo, il Rinascimento... ancora grandi aperture, per coloro (i posteri di coloro) che erano stati succubi di grandi chiusure, o meglio, a mio parere, di una sola immensa chiusura durata un millennio.
Ebbe termine così il M.E. come sopra considerato e definito, e ci fu lo splendore di un'epoca. Ma... durò poco; all'incirca un secolo, forse meno. Leonardo da Vinci morì nel 1519, Raffaello nel 1520, il Buonarroti nel 1564, Giordano Bruno fu arso vivo nel 1600, l'abiura di G. Galilei dopo l'opera "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" e la conseguente incriminazione della Sacra Inquisizione, è del 1633.
L'era delle grandi conquiste territoriali, degli stati nazionali potenti e delle grandi navigazioni, che fece seguito all'impresa titanica di Cristoforo Colombo, con tutto il bene ed il male, che ciò comportò, riguardò altre nazioni: la Francia, l'Inghilterra, la Spagna, il Portogallo, l'Olanda, non certo l'Italia.
Si aprì, quindi, per la nostra tormentata penisola, un altro Medio Evo che, a mio avviso, dalla fine del secolo XVI° a tutt'oggi (XXI° secolo. Beppe Grillo dice che nulla è cambiato dall'8 settembre del '43 ed ha ragione. Ma 5 secoli circa sono trascorsi da che continua il M.E.! Questo è il punto.) non è mai cessato (salvo sporadici periodi, in genere brevi, di floridezza) e non si sa quando (il "se" penso sia, in ogni caso, certo e sicuro! Come la storia dell'umanità insegna) cesserà; passando attraverso le grandi epidemie, le grandi invasioni (quale popolo non ha "invaso" l'Italia?), i Lanzichenecchi [ma per i lanzichenecchi (o "lanzinechecchi" come dice l'ottimo Ricucci - tombeur d'a Falchi e censore de Fiorani) altro che M.E.! Grandi conquiste, grandi vittorie, rinascimento, infine!]; passando anche attraverso falsi splendori, come i bluff o trappole dell'illuminismo, del modernismo, del futurismo, e passando attraverso altri innumerevoli e scottanti eventi. Abbiamo subito, più che recepito, gli esiti della rivoluzione americana, quella francese (la Repubblica Partenopea docet), poi quella bolscevica, la guerra fredda, la caduta del comunismo (quanto ci hanno messo i nostri "compagni" a riciclarsi e anche autoassolversi dall'aver ricevuto fondi dal KGB?); e così la guerra civile americana, la stessa (più o meno contemporanea) c.d. "unità d'Italia" [una guerra di conquista, patrocinata alternativamente da Inghilterra e Francia, avente come finalità un rafforzamento della loro influenza nel Mediterraneo, attraverso uno Stato unico e non troppo forte, e uno strategico ridimensionamento del Potere Temporale della Chiesa, consistente nell'annessione al Regno di Sardegna (il più insipiente e declassato degli Stati Italici) di tutti gli altri territori dalle Alpi alla Sicilia, a costo del depauperamento massiccio e, in gran parte, irreversibile, dell'intero Sud dell'Italia]. Siamo, poi passati (conseguentemente e grazie ad una improvvisata classe politica "italiana" senza nerbo) attraverso fiacche ed enfatiche velleità di un neo imperialismo accattone, sfociato in una guerra mondiale (la Grande Guerra), dove sono morte le illusioni di poter essere considerati alla pari dei grandi Stati Imperialisti, saltando d'un solo balzo secoli di Storia (ma come era possibile! Erano addormentati o stracotti questi?). Ne è scaturita la "svolta autoritaria", il Fascismo che, come è noto ci ha portato alla gravissima batosta della Seconda Guerra Mondiale [grandi chiusure, un rinnovato M.E. per chi l'ha persa (anche se è durato poco... per gli altri. Gli altri, tra l'altro, se lo sono cercato il loro M.E. - Da una recente conferenza di uno storico trovo conferma che la Germania non aveva nessun motivo di scatenare una guerra, essendo comunque dominante la sua forza industriale ed economica in Europa; e qualcosa di analogo, credo, valga per il Giappone), o una riaffermazione del corrente M.E., come nel nostro Paese (dove, tra l'altro è continuato, così com'era, ed ancora continua, come dicevo, forse solo con maggiore asprezza iniziale - la perdita di dignità, le esecuzioni sommarie, le foibe ecc.). Un trionfo, grandi aperture, un vero e proprio rinascimento, viceversa, per chi l'ha vinta (pur dovendosi registrare un transeunte M.E. per i popoli sottomessi e i perseguitati dai nazifascisti: gli ebrei, i polacchi, i francesi, i russi, e così via, ed infine ancora gli italiani, tanto per cambiare)] . Poi... il nulla, il piano Marshall, la mamma D.C., le bombe e tutto il resto; questa è vita vissuta, storia contemporanea (v. sopra per una carrellata). Il nostro Medio Evo continua.
In definitiva, dalla caduta dell'Impero Romano, un lungo Medio Evo, intervallato solo dal secolo collocabile intorno al Rinascimento storico e convenzionale (a parte più o meno brevi parentesi di grande forza morale e intellettuale, o di prosperità e benessere - penso alle tensioni ideali che hanno sempre accompagnato la liberazione dagli stranieri: il '48 napoletano, le 5 giornate di Milano, la Resistenza, le 4 giornate di Napoli, e così via. Penso all'idealismo ed entusiasmo degli inizi del XX° secolo, ai successivi anni '50-'70 e così via), ha interessato, e continua ad interessare, il complesso territoriale, tradizionale, storico e culturale che può definirsi Italia.
O, per dirla in un altro modo, dopo il tradizionale Rinascimento, che ha messo fine a circa un millennio di Medio Evo, è iniziato (salvo le dette parentesi) un altro Medio Evo che ancora prosegue. Se, approssimativamente calcoliamo dal XVI° al XXI° secolo, sono circa 500 anni; ancora per quanto continuerà? Non si sa, ma non durerà in eterno.
Non potrà che avere un termine, come ha avuto un inizio, perché è la sorte di ogni umana vicenda, come, indefettibilmente, la storia di svariati millenni ci insegna. Ma quando finirà? Dovremo (o meglio dovranno, ancora una volta, i nostri posteri) attendere altri 500 anni, per poi avere circa un secolo di tregua, e poi riprendere col M.E. (Giambattista Vico docet)?
Speriamo di no!
Chi ci dice che questo M.E. non abbia termine proprio in questo secolo? Magari nei prossimi anni. I segni negativi possono essere fallaci e fuorvianti (come i positivi). E poi? Chi ci dice che un altro Rinascimento, questa volta, non coroni l'attesa del musiliano "Regno Millenario", un regno fatto di piccole cose, della campagna, dell'amicizia, della serenità, così come qualche volta, qua e là è stato, e ancora è, nelle nostre contrade; un regno del "Rinascimento Millenario"?
Chi sa.

mercoledì 24 ottobre 2007

FIFTY - FIFTY

I DATI: 90 miliardi di euro il fatturato annuo della mafia (ottimisticamente ci ricomprendo anche quello della camorra, della 'ndrangheta e comunque delle organizzazioni criminali in genere, dedotti gli sprechi per come viene condotta, oggi, la lotta alla mafia: alti commissari vari, superprocuratori nazionali e via scialacquando).
100 miliardi di euro, viene stimata l'evasione fiscale annua in Italia.
Il fenomeno si colloca a più 60% rispetto alla media europea.
Le differenze tra Nord e Sud del Paese sono assolutamente trascurabili.
Sono notizie di questi giorni.
Che cosa risulta da tutto quanto sopra?
La colpa è fifty - fifty... seguitemi nel ragionamento:
I 90 mil. della criminalità organizzata non sono tutti in "nero". Diciamo 50 mil. in nero e 40 mil. in "lucido" (sono relativi alle attività "lecite" quantomeno di facciata).
Conseguentemente, poiché la somma in nero appena menzionata è, ovviamente, ricompresa nei 100mil. di evasione, ne deriva che i rimanenti 50 mil. in nero sono prodotti dalle attività dei normali onesti cittadini.
Questo spiega la sostanziale parità tra Nord (dove sono più diffusi i piccoli e medi imprenditori non collegati con associazioni criminali) e Sud (dove è più diffusa la criminalità del tipo qui considerato).
La rovina dell'Italia quindi (sottolineata da quel 60% in più rispetto alla media europea al quale si è sopra fatto cenno) è dovuta per il 50% agli ovvi e scontati delinquenti, malfattori, criminali e per l'altro 50% alle solite persone perbene.
C. V. D.
Corollario:
Le leggi e l'establishment non aiutano ad uscire da questa situazione, anzi per paura di un tracollo (il non tracollo... cavallo di battaglia atavico della nostra classe politica), tendono a lasciare le cose così come stanno. In questo modo, certamente si tira avanti, ma non si migliora, e alla lunga, poiché lo stato delle cose, non ha una valenza assoluta, ma va visto sempre in raffronto con altre analoghe situazioni, riferite alla comunità internazionale, temo proprio che ci sarà ugualmente un tracollo.
Spero di sbagliarmi, o che, finalmente accada qualcosa (anche in Italia la testa si usa per pensare) che trasformi tutto questo da negativo in positivo.

lunedì 22 ottobre 2007

W Mastellero

SCUSATE TANTO
Ma se non c'era un interesse privato nel tenersi aggrappato alla poltrona, ci voleva un minuto per togliersi di mezzo, facendo anche bella figura (semmai mercanteggiando, sia concesso, una qualche impunità per sé e per gli amici degli amici, come fece a suo tempo un altro fiore all'occhiello del panorama vip italico, il conte Fazio, Governatore della Transilvania).
Tenevo pronto anche lo slogan: "Compatrioti! Concittadini! Amici! Non ho mai fatto nulla di male, e ho sempre agito onestamente e nella massima correttezza. Ma per il bene del popolo italiano, mi inchino all'interesse superiore del Paese, e rassegno le mie dimissioni. W l'Italia! W l'Europa! W la bocciofila di Ceppalonia!"
Invece... niente! Allora? Che si deve pensare?
Comunque se torno a nascere voglio fare il Ministro della Ceppalizia, così se un magistrato mi rompe i coglioni, lo faccio trasferire e buona notte al secchio!
Mica come quel gonzo del Berluska che, per ottenere una simile banalità, voleva andare per vie legali... addirittura cambiando la Costituzione, intervenendo sul C.S.M., scomodando i sacri principi regolatori dell'Ordinamento Giudiziario. Pirla! Baiuscia! Polentun!

domenica 21 ottobre 2007

CREDO NELL'UNIONE EUROPEA

Perché credo nell'Europa, spero che si rafforzi ed auspico che le cose vadano sempre meglio?
Perché, a questo punto della Storia, i governanti dei vari Paesi membri dell'Unione hanno obbiettivi ed interessi assolutamente diversi, quindi non conflittuali, e questo agevola enormemente.
Esemplificativamente: i ministri britannici hanno prevalentemente a cuore la conservazione delle propaggini imperiali; i governanti francesi vogliono soprattutto affermare, come sempre, il prestigio nel Mondo, di tutti i loro prodotti: Parigi, la Costa Azzurra, lo champagne, le ostriche, le isole della Polinesia, i castelli della Loira e così via; i tedeschi non demordono dall'inseguire con puntigliosità le loro velleità di onnipotenza in ogni campo: razziale, culturale, industriale, economico, ecc.; gli spagnoli hanno uno stile di vita e una lingua da proporre come dominanti in tutti i Continenti; l'aspirazione massima degli olandesi, come si sa, è vendere fiori, settore dove sono leader e, insieme a belgi e lussemburghesi, non perdere il primato della ricchezza monetaria (come gli svizzeri nel Mondo); chi ho dimenticato? I portoghesi, va be'... so' portoghesi! Comunque fanno passi da gigante, come altri dell'Europa dell'Est e i neo ammessi [pure i futuri (ed eventuali) turchi... ci preoccupano]; i greci hanno l'orgoglio antico di essere gli iniziatori della civiltà; per i rappresentanti degli organi istituzionali italiani il risultato primario da raggiungere è scansarsela dai processi penali nei quali sono implicati, e ci riescono benissimo.
Quindi... tutto a posto, che problema c'è? Basta con pessimismi e frustrazioni! Se c'è qualcuno, il solito incontentabile, o inveterato snob, che storce il naso, non ha da fare altro che raccattare baracca e burattini e andarsene dall'Italia. Allegria! E... parola d'ordine: non rompere i marroni!

venerdì 19 ottobre 2007

BRANCOLANDO NEL BUIO

Il popolo italiano è fondamentalmente anarchico. Che non sia questa una chiave di lettura per il futuro?

martedì 16 ottobre 2007

LA SFERA DI CRISTALLO

Che cosa accadrà alle prossime elezioni?
Data per scontata la candidatura di Veltroni come leader della Sinistra, se il candidato leader della Destra sarà sempre Berlusconi, Veltroni vincerà alla grande. Sarà votato anche dai più indecisi, per paura di veder ritornare il sistema dei troppi oscuramenti d'autorità (nelle "reti televisive" so come muovermi, quindi faccio ciò che mi pare), i troppi conflitti d'interesse, troppe leggi ad personam [sulle salvapreviti, tralascio a bella posta, essendoci stata lì sostanziale convergenza, un anelito bipartisan, per così dire, con grave danno, tra l'altro, per le tasche degli Italiani. Tanto per dirne una, pensate a quanto è costato all'Erario (che non si fa scrupolo, né si vergogna, poi, di aumentare balzelli, gabelle e sanzioni per tutti) solo il mancato recupero delle multe ed ammende coperte dall'indulto. Ma che "sapeva" po' questo pe' esse' così arcisalvato? E i suoi arcisalvatori?], troppi comparaggi, collusioni, atteggiamenti da regime, sostanziale paralisi governativa, ecc.
Se invece il Berluska farà un passo indietro (mossa particolarmente scaltra e di lungimiranza politica, ben poco all'italiana, per la verità, piuttosto all'inglese, direi), e candidato leader di Destra sarà Fini, è prevedibile una lotta serrata alla fine della quale, è molto probabile che la spunterà quest'ultimo (che ha imparato la lezione e, a sua volta, ha dato chiari e ripetuti segni di voglia di grandi cambiamenti; di puntare ad una Destra alla Sarkozy, più che alla Aznar, per intenderci), perché la gente non perdonerà al neonato e, nella immaginazione e nelle speranze dei suoi sostenitori, innovativo Partito Democratico, di aver appoggiato il governo dei Mastella, delle promesse non mantenute, dei rincari, delle censure, dell'indulto massacratore della civile convivenza, dell'incapacità e mancanza di autorevolezza, del permissivismo, assistenzialismo, perdita di credibilità internazionale, dilagare di abusivi e clandestini, delle tasse "bellissime", dei "bamboccioni" ecc.
Il tutto condito (personalmente lo spero) da bordate di "VAFFANCULO" (o la simpatica variante MAVAFANCULO VA').
A B R A C A D A B R A [Sì ma va considerato pure un certo colpo d'occhio alla scacchiera (o allo "scacchiere")]
PREVISIONE ERRATA V. 15 APRILE 2008

sabato 13 ottobre 2007

E' UNA ATTENUANTE ESSERE SARDO

Il giudice tedesco che si è pronunciato in questo modo in un processo per un grave reato a sfondo sessuale, l'ha fatto, con tutta evidenza, non già per fare uno sconto di pena di un paio d'anni ad un disgraziato delinquente, o delinquente disgraziato che dir si voglia (per fare ciò credo proprio che il sistema penale tedesco non manchi di meccanismi tecnico-giuridici), bensì per manifestare apertamente la propria avversità e il proprio disprezzo verso il contesto sociale e culturale di appartenenza del suddetto delinquente.
Se un tale modo di pensare dovesse prendere piede, ci sarebbe da chiedersi: costituisce un'attenuante anche essere indiano, rumeno, rom, barbone, maghrebino e così via? Forse sì.
E poiché c'è una graduazione anche nelle attenuanti, quale delle categorie vale un maggiore o minore sconto di pena? Indiano rispetto a rumeno, albanese, cingalese, o filippino rispetto a portoricano, ecuadoregno ecc... e va considerata più, o meno, l'etnia indiana dell'India o del Nuovo Continente? E tra i neri, quelli del Corno d'Africa, o dell'Africa subsahariana (orientale - occidentale). Ma tanto sempre neri sono! Piuttosto... rispetto agli iraniani, pakistani, afgani, che si fa? E i cinesi dove li mettiamo?
Corrispondentemente, peraltro, andrebbero considerate le aggravanti:
Essere biondi, anglosassoni, protestanti, probabilmente è un'aggravante; tale dovrebbe essere anche l'appartenenza alla etnia tedesca. L'aggravante massima come non ravvisarla nell'essere scandinavo? E l'attenuante massima sarà essere scimmiette o cani randagi.
Ma siamo proprio sicuri che il toccasana per i gravissimi problemi che ci affliggono sia l'Europa?

giovedì 11 ottobre 2007

ma me lo sono sognato o ha vinto il premio Nobel un italiano?

Dopo varie incursioni sul blog di Beppe Grillo, ritorno e che cosa ti trovo?
"Premio Nobel per la Medicina ad un italiano!" "Premio Nobel per la Medicina ad un italiano!" I mass media impazziti [a che cosa è arrivato il giornalismo (o il "giornalaismo") in Italia! ma allora bisogna davvero fuggire da questo Paese?]. L'Italia impazzita. Le Università italiane, i Centri di ricerca, gli Ospedali, i Laboratori, la fabbrica di cervelli più costosa e scassata del Mondo c.d. civilizzato, ha dunque partorito un premio Nobel? Gesù... so' usciti pazzi tutti quanti.
Mario Renato Capecchi sarebbe il premio Nobel italiano? Lui, strappato dalla madre alle grinfie di un destino amaro, fatto di stenti e umiliazioni, che lo avrebbe condotto, probabilmente alla morte per fame o inedia, a lui riservato dalla Madrepatria, all'età di 9 anni e condotto, emigrante negli Stati Uniti, dove è sempre rimasto e ha egregiamente operato! Lui, che ha dichiarato che non c'è spazio in Italia, se non a caro prezzo e facendo leva sull'individualismo (il che non è precisamente "entusiasmante"), per la ricerca scientifica qualificata? Ma siamo davvero tutti impazziti? Mussi (e magari è merito dell'attuale Governo) che ha detto qualcosa del tipo "noi italiani siamo geniali" (qualcosa del genere dicevano anche i gerarchi del ventennio o mi sbaglio?)... Napolitano (che parla come un libro stampato)... lodi a tutto spiano; parlano tutti, forse Vespa e Mentana, persino Cicchito (o Cicchitto? Boh... ma magari è merito del precedente Governo); ognuno dice la sua (concetti tutti "pro" ovviamente, bipartisan diciamo, e non "bipartizan" - v. Accademia della Crusca).
Questo è un impazzimento generale, è follia collettiva; estremamente deleteria perché la follia "dall'alto" finisce con l'influenzare la follia "dal basso", che a sua volta alimenta la follia "dall'alto"; è il serpente che si morde la coda, e così non se ne esce più in ogni sede (sociale, politica, culturale, mediatica ecc.). Ecco perché le cose vanno tanto male in Italia. L'unica speranza è che tutta questa follia, questa vorticosa spirale di follia, alla fine, determini una specie di miscela esplosiva (qualche premio Nobel può confortarci in proposito?) che deflagrando mandi in mille pezzi la cappa di ottusità, furbizia, nequizia e via dicendo, che ci opprime, e nascano i Tempi Nuovi.
Ma per il momento... il Nobel? Lo vincono americani, canadesi, inglesi, francesi, tedeschi, ma che c'entrano gli Italiani?
Come possono esserci premi Nobel (lasciamo stare gli sporadici riconoscimenti, anche di ispirazione diplomatica, del passato prossimo e quelli che, significativamente in linea con quanto si va qui sostenendo, sottendevano speranze tradite, di un passato più remoto, o quelli confermativi della fuga di cervelli dal nostro Paese, penso ai Rubbia e Giacconi della Fisica, ai Dulbecco e Montalcini della Medicina e così via) nella Patria dei baroni, dei posti chiave assegnati a figli, nipoti e parenti stretti, dell'assistenzialismo e assenteismo, dei fondi fantasma, dei favoritismi di scambio, del clientelismo, della burocrazia parruccona, della sfiducia pressoché totale nella ricerca, se non quella dei soldi facili, e così via? Mi sapete dire come è possibile? Vuoi vedere che siamo veramente "geniali" come dice Mussi! O forse... se c'è qualche interessamento dei Mammasantissimi... chi sa...
Altro che Nobel! Qui ci vorrebbe uno di quegli imperdibili sketch di decurtisiana memoria... perdiana, perbacco, perdinci, perdindirindina e perdincibacco!

giovedì 4 ottobre 2007

CARI SANTORO E GRILLO annozero@rai.it - www.beppegrillo.it

Sottotitolo: OCCHIO ALLA RAGION DI STATO

Caro Michele Santoro (Beppe Grillo) perché non fai una bella (si fa per dire) trasmissione (un “bel” post sul tuo blog) su due casi apparentemente distanti anni luce e invece riferibili a due destini assolutamente identici? Il militare Lorenzo D’Auria morto a seguito delle ferite riportate in Afghanistan e la giovane Eluana Englaro da 15 anni in coma.
Questi due giovani sono ambedue vittime della “Ragion di Stato”.
Lorenzo D’Auria voleva vivere e, invece, la Ragion di Stato (E’ NELLA VOCE “GIORNI PARI” SI LECCA IL CULO AGLI (ANGLO)AMERICANI) l’ha voluto morto [prima gettato allo sbaraglio in una missione difficile (lasciamo stare qui il discorso: guerra/non guerra) per inettitudine dei capi, obbedienza verso chi “la comanda” (e non siamo certo noi), favoritismi verso altri più esperti (i c.d. “nonni”) ma più ammanicati; poi “liberato” insieme al commilitone (e pure qui lasciamo stare il discorso opportunità/non opportunità) da una forza anglo-italiana, dove, assurdamente, a quanto pare, gli “Anglo” attaccavano direttamente il nemico per liberare gli ostaggi (ma erano i nostri soldati, avremmo dovuto farlo noi!) e gli Italiani “bonificavano il covo” (ma che significa? Non erano preparati? I nostri militari avrebbero dovuto liberare i connazionali e gli Anglo "bonificare" il covo! I nostri “alleati” ci hanno imposto il loro diktat?). Boh!]
Secondo me, di riffa o di raffa, sono stati loro, gli Inglesi che hanno fatto un macello.
Eluana Englaro, non può dirlo, ma in effetti, attraverso la voce del padre che certamente la ama (15 anni in coma; sarebbe liberata e volerebbe certamente in un Paradiso creato apposta per lei, dopo l’Inferno qui subito a causa degli uomini), lo dice: vuole morire. Lei, invece, la Ragion di Stato la vuole viva (E’ NEI “GIORNI DISPARI” = SI LECCA IL CULO AL CLERO). La Magistratura si accinge a negare l’autorizzazione ad interrompere l’alimentazione artificiale.
Sarebbe interessante vedere che cosa viene fuori da un dibattito.
A PROPOSITO
Ragion di Stato per Ragion di Stato (“Stati” – qui sono coinvolti Inghilterra e Francia), qualcuno ha notato l’”ultima foto di Lady D” miracolosamente apparsa di recente sui media, e portata a conforto della tesi dell’incidente stradale, con la didascalia “Lady Diana guarda dal finestrino posteriore dell’auto, i paparazzi che la inseguono”?
A me quella foto [ammettiamo pure che sia "vera", mentre direi proprio che è una "palla" quella degli anticoncezionali, tirata fuori 10 anni dopo il fatto (anzi mi fa pensare proprio il contrario di quello che vorrebbe dimostrare), per non parlare poi di quella bufala supersonica (alla quale i nostri lacchè che fanno i giornalisti per sollazzo dei propri padroni non hanno mancato di aderire totalmente, mani, piedi, corpo e anima) dell'autista ubriaco] non ispira affatto l’idea di “curiosità” sia pure contrariata, delle persone riprese, ma piuttosto di terrore ed ansia a causa degli sconosciuti che li inseguono. E non c’è solo Lady D; guardate la faccia della persona in primo piano.

mercoledì 3 ottobre 2007

IL BUONISMO DEI FETENTONI


Ma non s’era mica detto, distogliendo la nostra attenzione dai gravissimi problemi che affliggono il nostro Paese, che la moratoria internazionale sulla pena di morte era un obbiettivo irrinunciabile, un fiore all’occhiello, un risultato che avrebbe aumentato a dismisura il prestigio dell’Italia nel Mondo, bla bla bla? D’Alema, Prodi, i radicali liberi, liberisti, libertini, libertari e liberati non s’erano mica giocati la faccia (loro e la nostra) all’O.N.U.?
E quindi? Niente. Ora non se ne parla più! Ma almeno dalla porta di servizio siamo usciti? O questi sono rimasti chiusi dentro il Palazzo di Vetro e stanno ancora parlando agli uomini delle pulizie e noi manco lo sappiamo, signori giornalisti?
Non c’è niente da fare, noi siamo, evidentemente affetti da pendolarismo cronico, una volta dobbiamo andare a baciare i piedi al Papa e una volta (altrimenti quello si offende) a Bush, poi (altrimenti là si offendono) ancora al Vaticano, e poi ancora alla White House e così via. Quando lo troviamo il tempo di fare la Grande Rivoluzione Ideale Italiana? Boh!
A PROPOSITO (non dico di pena di morte, ma certamente) DI PENA CHE, SUPERATO UN CERTO LIMITE, ANTEPONGA LA SICUREZZA DEI CITTADINI ALLA FINALITA’ EDUCATIVA:
Non credete che solo in Italia può accadere che un condannato, non per uno, ma per ben SEI OMICIDI, faccia il bidello in una scuola, a diretto contatto con i bambini, e, nel tempo libero, se ne vada in giro a commettere rapine e per un soffio non ammazza una persona?

martedì 2 ottobre 2007

BOTTA E RISPOSTA

DOMANDA: Perché i politici del Sud, di qualsiasi schieramento siano, tengono il Sud nel degrado e nel culto della logica assistenziale?
RISPOSTA: Perché nel degrado attingono a piene mani voti e consenso, o attraverso il clientelarismo o attraverso la criminalità organizzata. La logica assistenziale ha funzione catalizzatrice di quanto sopra. Risultato: potere + arricchimento. E scusate se è poco!
Elementare Watson...