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sabato 30 maggio 2009

FIAT/OPEL

Tutto regolare.
Affidereste mai una fabbrica di automobili a questo Paese?

mercoledì 27 maggio 2009

Fumi nell’aria dalle cime svettanti dell’Alta Val Camonica

Superficiale - approfondito - emblematico - misterioso

Sono stato da poco in Val Camonica, enclave sacra di Bossi, che ha fatto di Ponte di Legno il santuario, in un certo senso, dei popoli del Nord. Ebbene riscontro che essa fu enclave anche molti secoli orsono; Capo di Ponte, perla della Val Camonica, è località universalmente conosciuta per le incisioni rupestri, una forma d'arte preistorica che lì si è protratta almeno fino alla tarda età dell'Impero Romano.
Perché accadde ciò? Probabilmente perché non c'era motivo alcuno per i popoli più evoluti di addentrarsi in Val Camonica; anche per raggiungere le province più a nord del vasto Impero, governatori e generali preferivano il passaggio del Brennero o altre soluzioni, all'ispido Tonale. Gli abitanti del posto, quindi (quasi Papua dell'epoca), hanno perpetuato indefinitamente la preistoria.
Questa situazione, dal punto di vista etnico è una curiosità singolare, dal punto di vista della civiltà è una realtà inquietante.
Si sono alla fine unificate e uniformate esperienze, usanze, storie, ma che cosa ha comportato questo ritardo di alcuni secoli rispetto agli altri popoli dello stesso contesto evolutivo?
C'è qualcosa di strano in Val Camonica, non esito a dirlo.
Di questa arretratezza, diciamo così, Bossi ne fa quasi una bandiera, il che è già strano. Magari la vede in modo diverso, qualcosa di geloso e protettivo. Ma la storia non è poi andata da un'altra parte?
Ma quel che più sa di strano è proprio lì, nei Camuni. Le incisioni rupestri raffigurano spesso un'ampia, pur scoscesa, radura piena di cervi (come i bisonti nel Nuovo Continente); ora poiché, come è ovvio, gli incisori riproducevano ciò che vedevano, mi chiedo: che fine hanno fatto? Come sono scomparse del tutto, in pratica, quelle enormi moltitudini, considerando, soprattutto, (sparuti) cacciatori muniti di arco e frecce e non certo di fucili a ripetizione?
Nei paesi arroccati su bassi contrafforti, sovrapposizioni su sovrapposizioni di antiche costruzioni (fino alle caverne o palafitte? A loro volta protrattesi nel tempo, mentre altrove c'erano anfiteatri e ville), vivono le streghe, come attestato, tra l'altro, da bolle e reprimende di parroci e prelati vari, affisse anche su alberi e mura, che minacciano scomuniche a chi dà mostra di credere in queste cose, ma invitano anche a non guardare nelle culle e carrozzini dei neonati. Negozianti, baristi, ristoratori tacciono. Puoi mangiare quello che vuoi chiedendo senza neanche parlare. Non si ama molto parlare né ridere; eppure oggi c'è turismo, traffico intenso e continuo.
Su tutto prevalgono gli alti fumi di abissale provenienza, che salgono nell'aria, lenti, quasi immobili, sulle svettanti cime che, nitide si vedono lontano, nell'Alta Valle.

venerdì 22 maggio 2009

A' belli!

So' 30 anni che in Italia si parla dell'inaffidabilità della Giustizia, del 14o° posto nel Mondo (più di recente), tra il Ghana e la Tanzania, del posizionamento (unico Paese Occidentale), tra i Paesi dove la Stampa è "semilibera", dell'eccessivo numero di parlamentari, dell'esosità dei loro costi e così via e NULLA CAMBIA. Non organiche riforme della Giustizia e dei due rami del Parlamento; una seria legge sulla libertà di stampa, poi, non è neanche lontanamente in cantiere.
Ma questi so' chiacchieroni proprio!
Oggi come oggi il problema è che il nostro Golden Boy non vuole una Magistratura efficiente e imparziale, un Parlamento snello e rapido nell'affrontare i temi di interesse e di utilità per il Paese, ai quali sia particolarmente attento, una Stampa di ampio respiro democratico e culturale, libera e pluralista, bensì giudici amici, parlamentari consenzienti, giornalisti yes men e puttanine yes girls.
Quindi... stamm' semp' lla'. Continuare a remare...

mercoledì 13 maggio 2009

QUANDO UN PAESE NON HA TONO



Vi ricordate di Ocalan, il leader per la causa della minoranza curda in Turchia?
Oggi sessantenne è infognato in una galera di massima sicurezza (figurarsi) in Turchia.
Alcuni giorni fa in una manifestazione a suo favore, 4 aprile u.s., sempre in Turchia, ci sono stati scontri con la polizia con feriti e due morti.

Ma prima di parlare del predetto Abdullah Ocalan, vorrei ricordare un’altra storia.
Chi non ricorda il terribile vecchietto iraniano Khomeyni? Esule in Francia, alla fine di un lungo esilio, e lì rimasto, pur essendo la sua mentalità assolutamente diversa ed opposta agli Occidentali, fin quando nel 1979 non ha preso il potere scalzando lo scià di Persia, la cui mentalità era, invece, vicina all’Occidente.
Ciò è stato possibile in virtù dei principi sani dell’Occidente, quelli nati dalla Rivoluzione Francese [a parte trame varie dei Servizi Segreti, con connessi pasticci (soliti) all’italiana dell’epoca – queste situazioni (ricollegabili ai principi “non sani” dell’Occidente?) ci sono sempre e da sempre] per cui nello Stato di Diritto l’esule va protetto, quale che sia la sua religione, filosofia ecc.
Ciò, inoltre, diede lustro alla Francia quale paladina di tali principi.

Diversa è stata la sorte di Ocalan esule in Italia; nel gennaio del ’99 un tale skipper baffettino… come si chiama, come si chiama… Massimo… Massimo… ci sono… D’Alema, occasionalmente addirittura capo del Governo, gli “consigliò” di rifugiarsi in un Paese “più sicuro”… il Kenya!! Poi certamente, sottobanco… disse “qualcosa” a “qualcuno” e nel febbraio dello stesso anno il malcapitato Abdullah fu catturato dai Servizi Segreti Turchi.

Perché è stato possibile dare massima accoglienza e protezione a Khomeyni in Francia pur essendo il predetto, portatore di una causa “ingiusta” per l’Occidente (come la storia di dopo ha ampiamente comprovato), ed invece non si è riusciti a trovare soluzioni diverse alle intuibili pressioni da Paesi Stranieri, in Italia, dove Ocalan ha avuto pessima accoglienza e protezione “ridicola”, se non addirittura tradimento, pur essendo la sua una causa “giusta”, si può dire in senso universale, e cioè la lotta per un’etnia a rischio di genocidio nel proprio Paese?

SEMPLICE: Perché la Francia, sia che governi la Destra, la Sinistra, il Centro qua, il Centro là, coalizioni varie e così via, è un Paese che conta ed ha tono.
L’Italia, invece, lasciamo stare il “conta”, chiunque ci sia al Potere (più o meno, perché poi alla fin fine, sono sempre i Preti quelli che la comandano) è un Paese sfigato e inconsistente.

RIMEDI A QUESTO STATO DELLE COSE?
…. E perché mai dovrebbe necessariamente esserci un rimedio?

lunedì 4 maggio 2009

Francesco Pio

E' l'Angelo sulla Terra di tutti i bambini.

venerdì 1 maggio 2009

THE FLY

Punzecchiando qua e là

Ceppaloni
Parigi
Parpaloni
Cepigi
Clemente
Filiberto
Filimente
Cleberto
alla fine
UPDDCL
la medicina