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venerdì 26 settembre 2008

A proposito di RELIGIONI? No. A proposito di DIVINITA'

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E M B L E M A

Tutti cercano di dimostrare che Dio esiste
perché nessuno è riuscito, finora a dimostrare che Dio non esiste.

Tutti cercano di dimostrare che Dio non esiste
perché nessuno è riuscito, finora a dimostrare che Dio esiste.



P A R A D I G M A
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Tutti gli interrogativi di questo Mondo, sull'equilibrio dei quali esso si regge, conducono ad un unico interrogativo, dal quale, al tempo stesso, essi derivano:
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DIO ESISTE o NON ESISTE?
Eppure... curioso...
l'esistenza o non esistenza di Dio non modificano assolutamente di un pelo l'ESSENZA della VITA.
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Scrissi molto tempo fa MA CHE PUO' MORIRE IL TEATRO? e dopo approfondito e serrato ragionamento giungi alla conclusione che, comunque vada, non può morire.
E' come dire, oggi aggiungo, MA CHE PUO' MORIRE LA POESIA?
La risposta è la stessa. Non può morire per varie considerazioni (rimando ai miei libri di poesie).
Anche andare a trovare un amico all'ospedale, può essere poesia.

mercoledì 24 settembre 2008

LA MODA ITALIANA

Pensierino in occasione della settimana della moda a Milano:

Sono stato, recentemente, ad una sagra prettamente campagnola, in un paesino di montagna in Provincia di Bergamo, dove i contadini indossavano antichi costumi o comunque erano agghindati per l'occasione, e lì ho osservato e ho mentalmente annotato che LA MODA ITALIANA HA RADICI POPOLARI E NASCE DA LONTANO. Per questo, forse, è così apprezzata nel Mondo.
Basta vedere come sono vestiti con gusto i nostri contadini (ne parla anche Leopardi nel Sabato del villaggio), rispetto, ad. es. ai bovari e coltivatori americani.
Le donne: il fazzoletto in testa sobrio, tuttavia allegro, e abbinato alla lunga gonna drappeggiata, lo scialle coordinato col grembiule, il tutto combinato in modo da non creare stridenti contrasti, e le calzature, e le acconciature; gli uomini: gilè e pantaloni dello stesso colore o in gradazione, comunque mai in disarmonia tra di loro e con le camicie, anche dai colori sgargianti; nell'insieme, stile, semplicità, anche nel presentarsi, rapportarsi agli altri.
Un raffronto con gli americani?
Mi riporto agli innumerevoli film, diciamo del genere folk, anche ambientati in tempi recenti.
Quella di cui parlo è, forse, una specialità latina che ci distingue, non solo dagli americani, ma da tutti gli altri popoli omologhi (occidentali). Si risale, in effetti, alla tradizione mediterranea e, in particolare romana.
Noi quindi siamo, come dire? Primi inter pares.

La LETTERATURA e la VITA REALE

Se si legge un buon libro si scoprono molte cose della vita reale anche se ti porta molto lontano da essa, a volte anni-luce.
Sulle persone, ad es. se in letteratura si trovano persone vuote e ambigue, vuol dire che esistono in realtà intorno a noi; e se in letteratura si afferma che esse sono, a volte, molto vicino a noi, molto più di quanto non immaginiamo, anche se non ce ne accorgiamo, almeno non del tutto, significa che è vero.
Come reagire?
Personalmente posso dire che sorge spontaneo e si realizza in me il DISTACCO (v. infra) da quelle persone che reputo ambigue o vuote (ferma restando la naturale fallacia del giudizio in concreto sulle persone, che alberga in ognuno di noi, oltre alla intuitiva relatività dei concetti, per cui, come sosteneva Pitigrilli, esiste sempre il mio, il tuo "imbecille", non l'imbecille assoluto, anche se... è ben difficile che possa essere ingannato l'istinto).
MORALE
Secondo me bisogna leggere molto (tuttavia non moltissimo, aderendo al suggerimento di Nietzsche, onde non perdere la propria identità); comunque molto di più di quanto adesso non si faccia, specificamente in Italia.

lunedì 22 settembre 2008

LA TEORIA DELLA CONTINUITA'

Va praticata, non dimostrata ( ti sono vicino anche quando siamo lontani ).
Il distacco ( possiamo essere lontani anche quando siamo vicini ) si applica da solo.

domenica 21 settembre 2008

BAZZECOLE, QUISQUILIE, PINZILLACCHERE (ma non troppo) ESTIVE

Il disastro della Campania e, in particolare, di Napoli e dintorni, nell'ambito del degrado del Sud, che si innesta nella recessione del Paese, a sua volta inserita nel marciume del Mondo Occidentale, espressione principale dello sfacelo mondiale [sull'entità del quale non occorre spendere parole, basta guardare agli ultimi episodi sintomatici, dalla messa a ferro e fuoco di treni e stazioni ferroviarie da parte di (pseudo)tifosi della squadra del Napoli, alla mattanza di neri più un bianco, peraltro, a quanto pare, a loro volta implicati, nel Casertano, con conseguente strascico di un bel fuori-di-testa ad immigrato selvaggio] non risparmia, ahimé, le sacrosante risorse turistiche.
Le isole, ad esempio, Capri, Ischia, Procida, le perle del basso Tirreno:
ISCHIA corrosa dalla sciatteria e dal disordine ambientale, dalla sporcizia, dall'indifferenza, dall'incapacità di affrontare gli assillanti problemi che la deprimono e soffocano la sua grande tradizione turistica.
PROCIDA, l'isola di Graziella (nonché di Arturo), bloccata nell'uscita da una peculiare chiusura al turismo, dovuta alle sue tradizioni marinare, verso una affermazione turistica, davvero speciale anche sotto il profilo culturale, a metà strada. Ora non è, per così dire, né carne né pesce.
CAPRI cristallizzata nell'icona di bellissima, sotto la campana dei suoi incantevoli panorami; una cattedrale in mezzo al mare; il che non giova affatto, è, anzi, di grave danno, come può riassumersi nella frase: "tutti i villeggianti di Capri sono tristi" (anche Ferlaino. Come "chi è?"!). E chi sarebbe felice di passare le sue vacanze in una cattedrale? Con quello che costa... poi! Fuori mercato... o fuori di testa?

mercoledì 17 settembre 2008

Ma quale è il vero valore dell'€ (£ 1936.27) in Italia, nell'anno di grazia 2008?

Se vendo qualcosa tendo a chiedere MOLTO, perché il mio ragionamento, nei confronti di chi acquista è "egregio signore lei mi paga in moneta il cui valore è ormai, in concreto, UN EURO = 1000 LIRE"; quindi se io reputo che l'oggetto che le sto vendendo vale UN MILIONE DI LIRE, pretendo 1000 €.
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Se, viceversa, acquisto qualcosa tendo a pagare POCO, perché il mio ragionamento, nei confronti di chi vende è "egregio signore, il valore di cambio dell'EURO è = a circa 2000 LIRE"; quindi se io considero che l'oggetto che sto acquistando vale UN MILIONE DI LIRE, sono disposto a pagare 500€.
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Esiste quindi, ed è sempre esistita, come è noto, una sfasatura tra il "prezzo di acquisto" e il "prezzo di vendita" (compro a meno e vendo a più; nella differenza è il mio guadagno - we sell / we buy); con l'introduzione dell'EURO, questa sfasatura, alla luce delle considerazioni di cui sopra, è andata allargandosi (c'è, oggi, addirittura un raddoppio del PREZZO DI VENDITA rispetto al PREZZO DI ACQUISTO).
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Quale è allora, in definitiva, il prezzo di mercato, che si sostanzia, poi, anche nell'individuazione del "vero valore" dell'EURO?
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Anche qui le regole sono sempre le stesse, esasperate, però, ed estremizzate dalle peculiari caratteristiche dell'EURO (in relazione alla lira), già menzionate:
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Se vi è un interesse bilanciato ad acquistare e vendere, i contraenti si incontreranno più o meno a metà strada [1 € = circa 1500 £ in altri termini il MILIONE di £ di cui sopra equivarrà più o meno a 670€ (1milione: 1500) 170 euro in più di quanto pretendeva di spendere l'acquirente / 330 euro in meno rispetto a quanto pretendeva di ricavare il venditore]
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Se vi è un maggior interesse a VENDERE, è chiaro che il prezzo deve calare.
Il venditore dovrà "accontentarsi" di un prezzo che non sarà, probabilmente, rapportabile agli "ufficiali" 500 € = 1 milione di lire, ma neanche ai 670€ = 1 milione di lire, bensì oscillerà di 170 euro (tra 500 e 670).
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Se, viceversa, vi è un maggior interesse ad ACQUISTARE, il prezzo fatalmente lieviterà.
L'acquirente sarà disponibile ad un prezzo che non sarà, probabilmente, rapportabile alla pretesa "ufficiosa" 1000 € = 1 milione di lire, ma neanche ai 670€ = 1 milione di lire, mediamente accettabili, bensì oscillerà di 330 euro (tra 670 e 1000).
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CONCLUSIVAMENTE
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In linea di massima abbiamo pagato nel 1999, l'EURO 1936.27 lire, ma il suo effettivo valore, oggi, è circa 1500 lire, avuto riguardo alla sussistenza media di un interesse bilanciato a vendere e comprare [(per la precisione 1492.53 (1 milione : 670)]. In pratica abbiamo perso 443.74 lire per ogni euro. I patrimoni, le rendite, le retribuzioni si sono depauperate, dall'entrata in corso dell'euro, più o meno tra il 25 e il 30%.
Ancor più nei consumi, dove è, generalmente, prevalente la domanda (acquisto) rispetto all'offerta (vendita); può considerarsi una svalutazione del 35 - 40 %.
Gli stipendi, le pensioni, i salari, destinati prevalentemente ai consumi, possono attestarsi intorno ad una decurtazione del potere di acquisto del 30 - 38%.
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Certo è che, a parte ogni considerazione politica circa l'operato della B.C.E. che, farà magari gli interessi della Francia, Germania, Paesi Bassi, ma non certo quelli dell'Italia (d'altronde questo si sapeva fin dall'inizio, quindi si sarebbe potuto trattare molto più serratamente la questione, piuttosto che "gettarsi con la solita enfasi in braccio all'euro"), se, a suo tempo, si fosse mercanteggiato di più, spregiudicatamente, senza scrupoli e senza falsi pudori - come fanno i Francesi - e fosse stato possibile acquistare l'€ non a 1492,53 lire, è ovvio (certamente impensabile proporlo! Almeno... così sembrerebbe), ma, diciamo, intorno a £ 1714,40 (una via di mezzo tra 1936.27 e 1492.53) credo proprio che sarebbe stato molto meglio per gli Italiani, e oggi avremmo molti problemi in meno.
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Ma bando alle lamentele!
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Per quanto riguarda le previsioni future, c'è da dire che tutto dipenderà dalla ripresa o non ripresa economica, e quindi dalla PRODUTTIVITA' e COMPETITIVITA'; nonché da come si evolverà il contesto generale.