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sabato 12 settembre 2009

ESSERE FAMOSI NON VUOL DIRE ESSERE POPOLARI

Come si spiega il (mezzo) flop del funerale del famos(issim)o Mike?
Duomo di Milano (semi)pieno ma con dei vuoti notevoli qua e là, sagrato col nutrito gruppetto dei soliti curiosi appollaiato nel ridotto spazio sopra la scalinata d'accesso, ma nulla di più;
nonostante l'apparato dei funerali di Stato (why?), di Sabato, con il pompaggio dei mass media e, in particolare dell'immancabile Fede (che ha architettato addirittura la ripresa in diretta, dove chi c'era poteva farsi vedere in TV), la presenza di qualche volto televisivo noto (con relativo seguito) e la conseguente possibilità di vedere da vicino qualche "vip".
Il fatto è che Mike era un personaggio famoso ma non popolare (amato dal popolo) o, si può dire, era popolare il personaggio, ma non la persona (che è poi la stessa cosa).
E' stato onnipresente, ha avuto grande successo, ma non si può dire che abbia fatto qualcosa per gli altri, che so, partecipato a spettacoli per i disoccupati, per l'ambiente, per la foca monaca o il falco pellegrino, per i giovani [anzi, alla veneranda età di 85 (dichiarati) ci ha tenuto ad avere spazio fino alla fine non stando tanto a guardare che ne toglieva ad altri] e così via, né si può dire che fosse generoso, altruista, mecenate, anzi piuttosto avarotto (pare) e prudentemente attento ai propri interessi e della famiglia [balzato al momento giusto sul Berlusca, che poi l'ha mollato (ma si sa, la vita è una ruota), mai abbandonata la "comoda" cittadinanza americana, occhieggiato (da una parte ovvia) ma, in tanti anni ( e dico tanti, per cui ad un certo punto c'è anche un obbligo morale di dire qualcosa, cribbio!) mai dichiarato apertamente il suo pensiero su qualsiasi cosa (politica a parte) la scuola, il cinema, lo spettacolo, la camorra, o che so io, la (le) guerra (e) - questo poi impensabile - e così via].
Per carità, nulla da dire, ognuno fa e dà ciò che ritiene; d'altronde, indubbiamente, grande icona della Televisione Italiana (che non è l'ultima arrivata) fin dall'inizio (mia madre andava pazza per Mike che, per sua fortuna, ha avuto modo di conoscere); quindi con lui finisce un'era.
Ma non sarebbe stata preferibile una sobria funzione familiare (semmai nella piccola chiesa in via Giovanni da Procida spesso frequentata dalla Daniela Zuccoli e dai figli)?
Avrebbe avuto un indiscutibile tocco di eleganza e, di certo, sarebbe stata... molto più affollata.

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