Lunedì prossimo 21 settembre si celebreranno a Roma i funerali di Stato dei sei soldati meridionali uccisi in Afghanistan dalla concorrente azione dello (scontato) attentato terroristico e del fuoco amico della cronica e inguaribile inefficienza - nonché tracotanza (vanno sempre di pari passo) - (in questo caso militare) dello Stato Italiano.
Per il che, ci puoi giurare, nessuno pagherà (ecco un'altra inefficienza).
Qui si è trattato, non di un attentato kamikaze, più o meno imprevedibile, ma, al di là del fumo lanciato dai mass media, di un attentato mirato, con auto parcheggiata, carica di una tale spaventosa quantità di tritolo da non poter passare inosservata (probabilmente con delle prove precedentemente fatte), fatta esplodere, al passaggio del convoglio italiano con un telecomando.
Ora anche i bambini sanno che una campagna militare come quella in atto in Afghanistan è, per sua natura, seguita dai Servizi Segreti che, quindi, avrebbero dovuto fare in modo di sapere qualcosina.
Certo se i Servizi Segreti sono impegnati a parare il culo ai potentati fanatici di escort...
Parimenti anche i bambini che si dilettano nelle guerricciole con i soldatini sanno che il comandante (generale, colonnello, capitano o chi sia) che si trova a fronteggiare, non una vera e propria guerra in campo aperto, ma una guerriglia basata sul terrorismo, prima di far passare un carrarmato su una strada trafficata si accerta che essa sia sgombra da automobili, camion, campers e quant'altro, potenziali contenitori di esplosivi o nascondigli di guerriglieri.
Certo se generali e colonnelli son tali in quanto parenti dei parenti o amici degli amici e fanno carriera solo i capitani che meglio leccano il culo...
a quando i funerali dello Stato?
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