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venerdì 25 settembre 2009

L'ERA OBAMA

Che strano i mass media (soprattutto nostrani) pronti ad autoreferenziarsi tutti i giorni 24 ore su 24 non dicono nulla!
Il discorso di Obama all'ONU sancisce l'inizio di una nuova Era dagli sviluppi imprevedibili e rivoluzionari rispetto alla tradizione americana.
Dice Obama "LA DEMOCRAZIA NON SI PUO' IMPORRE CON LA FORZA". Sembrerebbe un concetto ovvio, ma ad un esame che non sia assolutamente superficiale non è così.
Tutta la storia degli Stati Uniti d'America lo dimostra.
Lasciando perdere le solite osservazioni che non si darà poi seguito alle chiacchiere con i fatti, che una dichiarazione del genere sarà certamente frutto di accordi sottobanco con potenze come la Cina, i Paesi Arabi amici gonfi di petrolio, dove certo la democrazia non è di casa ecc. (questo tipo di dietrologia c'è sempre stato) e fermandoci ai principi (che costituiscono, poi, i fili conduttori del futuro dell'Umanità), bisogna prendere atto che per la prima volta, e dico per la prima volta, la più grande potenza militare e tra le più grandi potenze economiche del Mondo riconosce ai popoli la libertà di autodeterminarsi, di evolversi secondo le proprie modalità e tempi e non sotto il protettorato e la spinta degli USA.
Facendo qualche passo indietro (senza tornare ai tempi della Rivoluzione Francese - i cui principi, ovviamente, sono applicabili in modo diretto solo al "mondo occidentale" - per semplice chiarezza esemplificativa, si pensi a Reagan, lo stesso Kennedy e così via) si vede come l'America abbia sempre lottato contro Governi e Nazioni non perché nemici giurati o diversi e quindi intuitivamente ostili, ma perché convinta che l'unica vera vita, l'unica corretta possibilità organizzativa su questo pianeta, fosse il "sogno americano", il "diritto alla felicità" e quant'altro forma corpo strutturale delle varie Boston, New York, Chicago, Los Angeles ecc. quindi era automaticamente un bene assoluto, indiscutibile e irrinunziabile, imporre ad Arabi, Indiani ecc. di trasformarsi in altrettanti bostoniani, newyorkesi (notevolmente più dimessi, lo si può ben comprendere) et similia (l'orrore di un mondo huxleyano, come si vede).
Ora, invece non è (sarebbe) più così.
C'è, o almeno si può parlare di un'ERA OBAMA (v. anche l'epocale riforma sanitaria, la rinunzia allo scudo atomico ed altro), anche se, a parte qualche timido bisbiglio, nessuno ne parla.
E quindi?
Non è tutto oro quel che luce.
Vero è che gli Americani non imporrebbero più scimmiottamenti di campagne elettorali, partiti, parlamenti ecc. a chi non ne vuol sapere; ma è anche vero che non interverrebbero più neanche contro dittatori, semmai sterminatori di villaggi e oppositori e quant'altro.
D'altronde situazioni di tal genere non sono forse determinate, almeno nella stragrande maggioranza dei casi, proprio dagli interessi occidentali?
Allora?
Questo è un Mondo difficile.
Nessuno ha in tasca il talismano per tirare fuori dal cilindro il miglior sistema mondiale di convivenza e giustizia sociale, ma io credo che se non si discute del nuovo corso, che del tutto in buona fede ho cercato sopra di interpretare ed esporre, non si discute di altro che aria fritta.

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