Faccio una domanda e io stesso do la risposta.
DOMANDA: Secondo il post seguente sembrerebbe da escludersi che uno possa semplicemente ritenere ed affermare che DIO NON ESISTE, senza che attorno a questo si aggroviglino tante di quelle elucubrazioni mentali da fargli deviare il pensiero in tutt'altra direzione e addirittura opposta. E' mai possibile questo? Non è da credere che nella libertà dell'Uomo non possa esserci un puro e semplice pensiero e una pura e semplice affermazione come quella di cui sopra. Allora... di grazia... come può fare una persona ad esprimersi come si è detto, in modo semplice e chiaro senza essere frainteso? Puro e lineare: "per me Dio non esiste".
RISPOSTA: E' molto giusta l'osservazione. Se l'Uomo è libero a 360 gradi è libero anche nel senso di cui alla domanda; tuttavia, mentre in teoria è senz'altro così, in pratica è difficilissimo, molto più difficile di quanto non si immagini, che si manifesti quanto ad una osservazione frettolosa e superficiale appare semplice, puro e lineare.
E' stato detto che tutti apparteniamo al sacro, anche se non apparteniamo a nessuna religione, intendendosi per "sacro" il mistero della vita e del mondo, e il suo fascino che, comunque, ci coinvolge e ci attira, per cui anche il "profano" è nel "sacro" (questo è un dato di verità inconfutabile, eppure... prendi ad esempio i lottatori di sumo, nella loro sacralità è contemplata e severamente applicata l'interdizione alle donne del tappeto dei combattimenti, eppure...); anche gli animali hanno i loro riti... i migratori, i branchi, gli attratti dalla luna ecc., e forse le piante... i cicli periodici e stagionali. Allora l'arido, asettico, e fermo pensiero "per me Dio non esiste" è difficilissimo da riscontrare nel naturale svolgimento della vita. Occorre che l'uomo sia assolutamente insensibile, privo della pur minima emotività, si lasci andare come materia inanimata, lasci passare su di sé le trasformazioni e i deterioramenti del corpo e della mente dovuti al trascorrere del tempo, così come un pezzo di legno o di ferro si sbriciola, arrugginisce, senza rilevanza.
INQUIETANTE OSSERVAZIONE (e qui è la polpetta avvelenata): ancora una volta il serpente si mangia la coda.
Il massimo utilizzo della umana libertà, consistente nell'uscire, o tentare di uscire dal "sacro" nel senso suddetto, non avere, quindi, legami o vincoli di nessun genere, ed approdare dove? Nell'ignoto... un atto romantico (prendiamo l'esempio di prima: il sacro tappeto dei lottatori di sumo è stato recentemente "violato" da una donna) quindi, coincide con la massima mortificazione della libertà stessa, riducendosi l'essere umano, forse neanche ad un "vegetale", ma addirittura ad una "cosa".
Infatti dire a qualcuno "tu non sei un uomo, sei una bestia!" è un'offesa che non è niente rispetto a dirgli "tu sei una persona-oggetto", quindi una nullità, una persona inesistente.
Oltre il sacro, c'è, dunque il nulla. - Esplorare il nulla.
Ma si può esplorare il nulla? V. "Rumore di passi nei giardini imperiali".
DOMANDA: Secondo il post seguente sembrerebbe da escludersi che uno possa semplicemente ritenere ed affermare che DIO NON ESISTE, senza che attorno a questo si aggroviglino tante di quelle elucubrazioni mentali da fargli deviare il pensiero in tutt'altra direzione e addirittura opposta. E' mai possibile questo? Non è da credere che nella libertà dell'Uomo non possa esserci un puro e semplice pensiero e una pura e semplice affermazione come quella di cui sopra. Allora... di grazia... come può fare una persona ad esprimersi come si è detto, in modo semplice e chiaro senza essere frainteso? Puro e lineare: "per me Dio non esiste".
RISPOSTA: E' molto giusta l'osservazione. Se l'Uomo è libero a 360 gradi è libero anche nel senso di cui alla domanda; tuttavia, mentre in teoria è senz'altro così, in pratica è difficilissimo, molto più difficile di quanto non si immagini, che si manifesti quanto ad una osservazione frettolosa e superficiale appare semplice, puro e lineare.
E' stato detto che tutti apparteniamo al sacro, anche se non apparteniamo a nessuna religione, intendendosi per "sacro" il mistero della vita e del mondo, e il suo fascino che, comunque, ci coinvolge e ci attira, per cui anche il "profano" è nel "sacro" (questo è un dato di verità inconfutabile, eppure... prendi ad esempio i lottatori di sumo, nella loro sacralità è contemplata e severamente applicata l'interdizione alle donne del tappeto dei combattimenti, eppure...); anche gli animali hanno i loro riti... i migratori, i branchi, gli attratti dalla luna ecc., e forse le piante... i cicli periodici e stagionali. Allora l'arido, asettico, e fermo pensiero "per me Dio non esiste" è difficilissimo da riscontrare nel naturale svolgimento della vita. Occorre che l'uomo sia assolutamente insensibile, privo della pur minima emotività, si lasci andare come materia inanimata, lasci passare su di sé le trasformazioni e i deterioramenti del corpo e della mente dovuti al trascorrere del tempo, così come un pezzo di legno o di ferro si sbriciola, arrugginisce, senza rilevanza.
INQUIETANTE OSSERVAZIONE (e qui è la polpetta avvelenata): ancora una volta il serpente si mangia la coda.
Il massimo utilizzo della umana libertà, consistente nell'uscire, o tentare di uscire dal "sacro" nel senso suddetto, non avere, quindi, legami o vincoli di nessun genere, ed approdare dove? Nell'ignoto... un atto romantico (prendiamo l'esempio di prima: il sacro tappeto dei lottatori di sumo è stato recentemente "violato" da una donna) quindi, coincide con la massima mortificazione della libertà stessa, riducendosi l'essere umano, forse neanche ad un "vegetale", ma addirittura ad una "cosa".
Infatti dire a qualcuno "tu non sei un uomo, sei una bestia!" è un'offesa che non è niente rispetto a dirgli "tu sei una persona-oggetto", quindi una nullità, una persona inesistente.
Oltre il sacro, c'è, dunque il nulla. - Esplorare il nulla.
Ma si può esplorare il nulla? V. "Rumore di passi nei giardini imperiali".
27.11.2007
ecco che arriva la stronzata del saccente per bocca del sig. Vittorino Andreoli, il quale pontifica:
L'ATEO sostiene che Dio non c'è. Chi ci crede è solo un illuso (quello lasciatelo perdere; è solo un coglione irrecuperabile - quanti atei si sono poi convertiti ad una religione? Questo il nostro non lo sa e non lo vuole sapere).
IL NON CREDENTE invece è un potenziale credente (bisogna dialogare con questo cretino e fargli capire che sbaglia. Questo devono fare gli apostoli - e se il cretino non si converte, giù botte da orbi!). Allora? Signor "So tutto io" visto che nessuno di noi sa quale è la polpetta giusta, e quindi nessuno di noi ha il monopolio del proselitismo, hanno ragione i musulmani fondamentalisti che schifano i cretini infedeli che non si convertono? Avevano ragione i conquistadores che andavano nelle Indie Occidentali a fare stragi di cretini impenitenti? E gli antichissimi religiosi indiani che non fanno proselitismo, sono ottusamente e boriosamente "chiusi nei clan della verità e dei toccati dal Signore Iddio"?
Ma vaffanculo! Va'! Come direbbe Beppe Grillo.
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