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venerdì 30 novembre 2007

FUTURO & PRESENTE

Il mondo della stampa, dello spettacolo, della moda, dei consumi e delle comunicazioni, ruota attorno ad assassini, puttane, lenoni, pedofili, infanticidi, truffatori, ricattatori, corrotti, papponi, froci, drogati, stupratori, sfruttatori, usurai, parassiti, pervertiti, e chi più ne ha più ne metta, questo è il FUTURO.
E il PRESENTE?
Un rom con quattro giovani vite sulla coscienza, condannato a 6 anni di prigione, fa il testimonial di prodotti alla moda.
Mister Blondie Ceppalun, ob torto collo, manda gli ispettori e questi nostri (lautamente) stipendiati che concludono? Tutto a posto! Fa parte della rieducazione del condannato diventare una Star. E viene negato il lavoro ad una madre che ha una figlia con gravi problemi di salute. E quanti di noi hanno figli laureati e diplomati che fanno fatica o non trovano affatto uno straccio di lavoro?
VOGLIO ESSERE ARRESTATO CAZZO!
In fondo quando ho pubblicamente detto peste e corna della politica italiana, alludevo anche al “Colle” e ai suoi “moniti”, classiche “cazzate mediatiche” in senso tecnico (v. infra il post AGGIORNAMENTO TERMINOLOGICO), e questo è VILIPENDIO! Dio bonino! E uso l’appellativo Mister Blondie Ceppalun [riferendomi, oltre che a foto e filmati in cui appare una (maltinta) bionda chioma, ad un puttanone anglofilo mica da ridere] in senso dispregiativo, a parte altri, numerosi, pittoreschi epiteti, che non mi sono fatto (e non vi ho fatto) mancare. E se non è oltraggioso, offensivo, diffamatorio, ingiurioso, calunniatorio e scandaloso questo…
Mi si arresti all’istante! In mancanza non garantisco di non reiterare le mie malefatte.
E attenzione! Non si dimentichi che sono un vero e proprio NOMADE, sempre su e giù tra Napoli – Milano - ora Lecce, ora Palermo, ora Roma, Sassari, L’Aquila e via svolazzando.
Mi trovate anche su www.literary.it
Indico i miei recapiti (v. anche infra) per facilitare le ricerche, perché cambiano le sigle, cambiano i capi, ma, ahimé, la testa resta sempre la stessa! In fondo i nostri detectives sono sempre quelli di Gradoli e via Gradoli, e non è stagione di operette (qua altri 2 o 3 reati pure ci stanno).
Vi aspetto con tanta gioia e speranza nel cuore. Non deludetemi, vi prego!
Alberto Liguoro

martedì 27 novembre 2007

LA vera RIVOLUZIONE CULTURALE finalmente!

In Italia sono completamente declassati, privi di credibilità, di autorità (nel senso costruttivo del termine) e di capacità (di governare, di essere statisti, mentre, quanto a capacità di intrallazzare e rastrellare a piene mani non hanno nulla da invidiare a nessuno), gli uomini politici; conseguentemente ci sono le condizioni perché finalmente si affermi una rivoluzione culturale nel Paese, come dimostra il successo avuto da Adriano Celentano nella sua breve reentré, tra musica e politica.
Quindi non più qualcosa di astratto e inafferrabile come una volta: l'imagination au pouvoir.
Bensì qualcosa di ben più concreto e solido. Lo slogan vincente è: i comici, i cantanti, le soubrette au pouvoir!

lunedì 26 novembre 2007

PRIMA DI INCONTRARE IL DALAI LAMA

COME DEFINIRE LA POLITICA ITALIANA
di governo e di opposizione, che, per compiacere i cinesi e il Papa, riuscendo, nel contempo, a non far incazzare gli americani, evita di incontrare il Dalai Lama, in visita in Italia, al quale pure Satana-Bush ha riservato una onorevole accoglienza?
Codina
Bacchettona
Accattona
Opportunista
Vile
Pedante
Indecente
Inutile
Incolta
Inciucista
Impotente
Inconsistente
Ridicola
Miope
Paracula
Lecchina
Barbina
Truffaldina
Smidollata
Cortigiana
Cicchittiana
Rizziana
Operettistica
Mollicciona
Gregaria
Provinciale
Quaquaraquaistica
E non aggiungo altro, non perché non lo meriti, ma per non farle acquistare l'importanza della mostruosità.

sabato 24 novembre 2007

VITE PARALLELE o METAMORFOSI?

Silvio BERLUSCONI = Juan Domingo Peròn
Eva Duarte de Peròn (in arte Evita PERON) = Miriam Raffaella Bartolini (in arte Veronica LARIO)

Plutarco è sempre Plutarco
ma pure Ovidio è sempre Ovidio, come Kafka e Apuleio sempre loro!
E tutti sanno il fatto loro, e fanno sul serio.
Qua non si scherza!

giovedì 15 novembre 2007

P3 - Paese - Politica - Poker

Essere un politico, un politicante, o similare, è la stessa cosa che essere un giocatore d'azzardo, specificamente di poker; occorre infatti una mente organizzata. Ecco perché non potrò mai essere un politico, o un giocatore, tanto meno di poker, credibile. La mia mente è poliedrica, questo sì, ma assolutamente refrattaria a qualsiasi tipo di "organizzazione". Non mi candiderei mai per un qualsiasi cimento elettorale, per il semplicissimo motivo che non sarei, e non potrei mai essere, consequenziale e schematico nel propormi.
Rimanere impassibili durante un bluff, è certo un'arte, e deriva da adeguata organizzazione mentale di architettura, quasi ingegneristica, che sorregge l'impassibilità in condizioni sottostanti di tensione. Riconosco: non è roba per me.
La similitudine di cui sopra regge: basta guardare l'hidalgo Mastella da Ceppaloni, come è sereno, tranquillo nelle inquadrature, nelle interviste, sorridente, sguardo disteso (nonostante sia dotato di una vis mimica stupefacente, parti del volto, delle mani, delle spalle, sono staccate e semoventi), quasi non fosse tempestato, sommerso, soffocato da frane, valanghe, diluvi di attribuzioni ed epiteti da far arrossire un incallito frequentatore di bettole malfamate, in varie sedi, reali, virtuali, mediatiche, di pubblica frequentazione in Italia e all'Estero, e si accingesse ad offrirsi al riconoscente plauso e all'ammirazione delle folle. Lui sì è un vero artista.
E il Paese? Che dire? Forse se lo merita.
Ma lasciamo stare facili e, forse, ingenerose battute. Piuttosto... come è che si va avanti in questo Paese, dove per far funzionare le cose, una volta si chiamava Striscia la notizia, oggi non si chiama più nessuno, perché non si crede neanche più che le cose possano funzionare? Dove, pur di non far girare a vuoto la macchina della giustizia, se c'è un delitto, di fronte al quale, non si sa che pesci pigliare, si arrestano gli amici della vittima, per un altro delitto, così, almeno, il conto è pareggiato? Un Paese escluso da importanti gare internazionali d'appalto, per troppa burocrazia (ma c'è dell'altro non detto, è ovvio), e sfiducia nella sua legislazione; dove i medesimi tafferugli di piazza, a Roma sono attacchi eversivi ai Poteri dello Stato, a Milano eccessi goliardici in proteste studentesche; dove i potenti Reparti Speciali della Polizia Scientifica si distinguono soprattutto per le loro invidiabili tute bianche.
Questa è l'Italia! Come meravigliarsi, poi, della presenza massiccia degli speculatori, notoriamente privi di scrupoli, evidenziata, tra l'altro, dall'anomalo numero di contrattazioni in Borsa e dalla circostanza che, in genere, quando gli indici di altre Borse crescono di molto, quelli della nostra crescono di poco, e se di poco per le altre, noi perdiamo? Conseguentemente, come meravigliarsi che non ce la si fa più a comprare pane e pasta (!) e a pagare i mutui fondiari?
Eppure si continua ad andare avanti in questo tormentato Paese.
E' forse questa la sua FORZA e la sua DANNAZIONE.

mercoledì 14 novembre 2007

AGGIORNAMENTO TERMINOLOGICO


Propongo un AGGIORNAMENTO TERMINOLOGICO in ambito giornalistico, e sono interessato a conoscere il pensiero di altre persone in proposito:
La “Cazzata mediatica”: con questa definizione voglio indicare, non la notizia diffamatoria, calunniatoria, falsa, tendenziosa, truccata, ecc. (a proposito, ma chi era quel vicequestore pelato come un naziskin e torvo come "ti spiezzo in due", che, apparso recentemente in T.V. con riferimento ai disordini di Bergamo, Milano, Roma, Taranto, predicava che il problema degli stadi in Italia è il mancato adeguamento delle strutture, dimenticando che all'Estero gli spettatori quasi toccano il parterre e stanno a stretto contatto con i giocatori, senza che accada nulla di eclatante, e che molti disordini, nelle nostre città, avvengono fuori degli stadi?); questo riguarda la patologia dell’informazione, qui invece si tratta di una vera e propria categoria giornalistica, come l’articolo di fondo, quello di spalla, l’occhiello ecc.
Per cazzata mediatica in senso tecnico, intendo la notizia totalmente inutile che viene data per attutire la tensione o riempire uno spazio (come l’intervallo con le pecore agli albori della TV) [di TIPO A], oppure la notizia sostitutiva di minore o scarsissimo interesse, data al posto di un’altra, in genere, molto più importante, a vari fini (distogliere l’attenzione da quest’ultima, salvaguardare l’ordine pubblico, rinviare discussioni, valutazioni, polemiche ecc.) [di TIPO B].
Essa può considerarsi facente parte del giornalismo normale (es. i litigi tra i principini inglesi e le loro fidanzate al posto dei morti in Iraq. Si vuole gettare fumo sulla morte di Lady D.? Si sbandiera la notizia che, una volta, anche Nicole Kidman fu inseguita dai paparazzi e stava per rimetterci le penne, e così via), ma non bisogna abusarne, come ogni cosa, altrimenti è un disastro.
In Italia, purtroppo, l’abuso è macroscopico. Il che colloca la nostra Stampa nella suburra della cittadella informatica (oltre che intorno al 60° posto nel Mondo, per quanto riguarda la libertà comunicativa).
Esempi di cazzate mediatiche: (A TITOLI CUBITALI) Il Capo dello Stato annuncia: “Occorre fare piena luce sulla morte del giovane Sandri”! Il Ministro dell'Interno dichiara: "Al Viminale non ci sono segreti e misteri. Tutto è assolutamente trasparente!" E che dovevano dire?
Attentato nelle Filippine? (Sempre) Il Capo dello Stato (maggiore testimonial del genus) esprime indignazione e sconcerto. Terremoto in Cile? Ancora lui: solidarietà e commozione.
Oppure: Vengono assolti, con poco lustro, dal Tribunale dei Ministri gli on. Blonde, Baffettino ecc.? Bene, alla trasmissione di Bruno Vespa si parla dell’ultima fiction televisiva in costume, da Mentana della prostituzione minorile ecc. I soliti “ospiti”, ovviamente sono motivatissimi, come se si parlasse della caduta del muro di Berlino o di quella delle Twin Towers.
Qui solo flash, naturalmente, la materia richiede un approfondimento, ma a volo uno studio, che metto a disposizione, l’ho fatto e ho notato quanto segue:
STUDIO [dando per buone le PICCOLE CAZZATE - Avete presenti i titoloni: il tal dei tali notabile, diciamo il Cicchitto (o Cicchetto? Mi sfugge sempre) della situazione DICHIARA: “Non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B” “Non tutti i Rumeni sono delinquenti”? Et similia]
La portata della Cazzata Mediatica è direttamente proporzionale alla importanza del fatto al quale la notizia si riferisce; direttamente proporzionale anche alla portata della notizia da ombreggiare; quando poi coesistono cronologicamente le due fattispecie (importanza della notizia da accompagnare e di un’altra da oscurare) la Cazzata Mediatica diventa gigantesca, mastodontica, a volte ciclopica.
Alcuni esempi (virtuali): esplode una bomba in Iraq, muoiono alcuni soldati americani e iracheni?
CAZZATA MEDIATICA MEDIA: Il Presidente del Consiglio esprime il cordoglio e il dolore del popolo italiano ai Governi americano e iracheno (sennò a chi?)
CAZZATA MEDIOALTA: Colpo di Stato in Pakistan? Il Presidente, il Ministro o chi per essi, fanno un accorato appello alle Autorità (?) per “l’immediato ripristino della legalità”.
CAZZATA MEDIATICA ALTA: 200 morti in un anno in Campania per mano di camorra?
Il Presidente intima: “l’immediata cessazione dei vili omicidi”. E confida che “che gli autori saranno assicurati, al più presto, alle Autorità!”
ESEMPIO DI SUPERCAZZATA MEDIATICA?
Sequestro di cittadini italiani in Sudan (notizia di un fatto grave cui si intende dare risalto), al corpo della notizia si aggiunge: “il Papa emette una bolla con la quale minaccia di scomunica i rapitori se non riconsegneranno subito gli ostaggi” (cazzata di TIPO A); in contemporanea viene diffuso da parte di Beppe Grillo, Santoro, Travaglio o altri, l’elenco documentato dei nomi dei “rappresentanti di Casta” che hanno intascato fraudolentemente milioni di euro dai Fondi Europei (notizia di un fatto grave che si intende ombreggiare; giocoforza far leva sul coevo episodio del Sudan). A Porta a Porta puntata sulle rapine nelle ville della Brianza, con richiamo anche alla bolla papale suddetta. A Matrix puntata sulle stimmate di padre Pio, ancora una volta con richiamo alla bolla papale, ovviamente inquadrata nell’episodio attinente (cazzate di TIPO B). TIPO A più TIPO B = CAZZATE AL TRITOLO.
A questo punto bisogna essere speleologi per andare a recuperare la notizia della frode UE.
Spero di essere stato di aiuto e rappresento la mia piena disponibilità a collaborare per ulteriori approfondimenti.

domenica 11 novembre 2007

LO STRAPAESE

L'Italia che amiamo e che, una volta, faceva perdere la testa agli stranieri, che, tra l'altro, lasciavano qui fiumi di valuta pregiata, è l'Italia dello Strapaese, quella della gente e delle cose semplici, del buon gusto, delle passeggiate sentimentali e delle piazze antiche, delle borgate, dei casolari su ridenti colline e fiorenti valli, dei ritmi mediterranei, della buona cucina, del vino migliore del Mondo e della fragranza del pane fresco, dei balli paesani, delle campagne assolate, e dell'amore in camporella, dei filari di pioppi lungo le strade, dei boschi e delle ardite strade di montagna, scavate, nel tempo, solo con le forze-braccia, che li attraversano e li superano, verso le vette più alte, dei pomeriggi domenicali allo stadio, anche con la famiglia, della coesistenza, in un così circoscritto ambito territoriale, dei nebbiosi canti alpini, delle cime innevate che sfidano il cielo, e delle solari canzoni del mare, delle vaste distese d'acqua che, all'orizzonte, danno il senso dell'infinito, Paese unico al Mondo per questo, delle vestigia antiche, memori della profondità del tempo, dei secoli, e di gloriose epoche, attraverso i Grandi Maestri, i capolavori dei Grandi architetti, scultori, pittori del Rinascimento e delle Età di Mezzo, fino ai Sironi, ai Modigliani, ai De Chirico, dei tempi moderni, e così via, anche per questo Paese unico al Mondo; ma tutto questo nel XXI° secolo andrebbe riferito ad una dimensione ideale e culturale, non ci sta negli spot pubblicitari, negli show alla Maurizio Costanzo o nelle canzoni di Toto Cotugno.
Ed invece che cosa abbiamo? L'Italia di tangentopoli, vallettopoli, calciopoli, delle violenze e degli stupri, delle associazioni criminali, della mortificazione delle giovani generazioni, delle piazze e degli stadi infuocati, degli schiavi moderni, del fetore delle discariche abusive a cielo aperto, dell'incapacità di dare un senso al futuro, preferendo dare un senso solo ai privilegi e gli interessi di una casta improvvisata ed autoreferenziale, proclamatasi classe dirigente, di questo Paese che non è una landa desolata, ma ha fatto molto, molto di più di quanto non gli si riconosca, come le grandi testimonianze della storia dimostrano, e avrebbe meritato molto di più; dell' incapacità di far nascere, anche come patrimonio culturale, un senso di rispetto per l'ambiente, limitandosi a prendere comode e sterili scorciatoie penali (qualcuno si sta inventando il reato di "frode paesaggistica"); dell'incapacità, non dico di garantire, ma almeno fare qualcosa di serio per la sicurezza dei cittadini; gli appartenenti a famiglie malavitose che si sono dissociati e cercano di intraprendere il percorso dell'onestà vengono abbandonati a se stessi e sistematicamente trucidati, come recentemente accaduto a Foggia; le indagini, anche le più facili, come ad esempio, quella di Garlasco o, più di recente, quella di Perugia [il corpo della vittima ritorna in Inghilterra, prima ancora che sia stato stabilito (per quanto all'italiana) l'orario del delitto], lasciano sempre spazio a dubbi ed incertezze, eppure, in casi come questi, non c'è mafia, terrorismo, devianze dei servizi segreti e quant'altro che possano depistare o complicare le cose.
Dobbiamo sempre rivolgerci a Scotland Yard?
Oggi è un Paese, questo, che ha tristi primati: il debito pubblico e il tasso di corruzione più alti d'Europa, la crescita più bassa, l'indice di evasione fiscale e criminalità organizzata di gran lunga superiori alla media europea, la fuga di cervelli unica in Europa, per la sua continuità e sistematicità, la risposta alle varie problematiche dell'immigrazione regolare e clandestina e del confronto con religioni, razze e culture diverse (pur essendo queste tematiche epocali di fronte alle quali tutti sono spiazzati, compresi gli stessi appartenenti ai flussi migratori), meno qualificata in Europa, la stampa addomesticata (siamo intorno al 60° posto tra i Paesi del Mondo, se non ricordo male, quanto a libertà di stampa), come dimostrato, ad esempio, anche da come è stato trattato, sotto l'aspetto mediatico, il recentissimo tragico caso del poliziotto pistolero sull'autostrada.
Ma non finisce qui.
Qualcosa cambierà, bisogna crederci, lottare, perseverare, non lasciarsi intimidire e avere davanti agli occhi l'obiettivo da raggiungere: riportare l'Italia nei binari per cui è conosciuta e ammirata nel Mondo, la sua capacità di risorgere dalle ceneri, la sua inventiva, la sua volontà di far bene, la diversità delle varie Regioni eppure l'unità nell'onestà e nell'orgoglio.
Ecco l'orgoglio di essere Italiani, lì dobbiamo arrivare (non solo proclamarlo come un vuoto slogan, giacché oggi come oggi è un punto di arrivo, non un dato di fatto scontato), di essere gli eredi di coloro che hanno fondato lo Strapaese e i custodi e cultori dei suoi valori.
Ma da dove cominciare? Che si fa domani?
Non c'è da cominciare. C'è da continuare a spingere l'intero establishment di potere italiano, come con i bulldozer, verso un baratro tanto profondo, questa volta, che da esso non si possa più risorgere, e... prima o poi, tutto andrà bene! Vedrete.

venerdì 9 novembre 2007

NUCLEARE - ECCONE UN'ALTRA. Siamo alle solite.

Quando il giovanottone Coccobello Exdiccì dice "l'Italia deve intraprendere la strada del nucleare", dice qualcosa di banale e superficiale, che sembrerebbe addirittura scontato, se non fosse per la complicata storia alle spalle, che rende, invece, tale argomento scottante, come il nostro ben sa; in definitiva dice una stronzata. E così quando il sig. Verde Fioreinbocca gli risponde "vediamo se sei in grado di fare un referendum in proposito", dice qualcosa di spavaldo e di acritico, lancia una sfida, che prescinde da una seria analisi della situazione e delle possibili future vicende delle fonti energetiche. In effetti dice, a sua volta, una stronzata.
Siamo alle solite, come si diceva; la nostra intelligencija, il nostro entourage, establishment o come cavolo vogliamo chiamarlo è da circolo, quando non è da circo equestre.
A loro sta a cuore primeggiare, semmai fare un figurone, ma, degli interessi che sono chiamati a perseguire e tutelare, forse non hanno mai sentito neanche parlare.
La classe politica dell'epoca avrebbe dovuto richiamare l'attenzione degli italiani e metterli in guardia sulle scelte, a proposito del nucleare; avrebbe dovuto essere messo ben in chiaro che, siccome la matematica non è un opinione, per stare al passo con gli altri Paesi dotati di energia nucleare, quell'energia che in quei Paesi veniva prodotta dal nucleare, avrebbe dovuto essere prodotta, parimenti, qui, con energie alternative, in concreto molto più lavorate.
In altri termini, i parametri da considerare erano: più nucleare = meno lavoro (per modo di dire perché poi il lavoro risparmiato viene reimpiegato in altri settori, quando si vuole favorire al massimo la crescita di un Paese); in ogni caso: poco nucleare = molto lavoro; niente nucleare = moltissimo lavoro.
In Italia, una volta esclusa l'energia nucleare, avrebbe dovuto essere utilizzata molto più forza-lavoro, per produrre l'equivalente quantità di energia. Questo nessuno l'ha mai detto e (anche per questo) l'Italia va a rotoli.
Se l'avessero detto, magari si sarebbe fatta una scelta diversa, all'epoca, e ora avremmo le centrali nucleari (che, a quanto pare, col senno di poi, oltre ad essere le più produttive, si sono rivelate le meno inquinanti). O magari, il popolo italiano, che poi, in particolari condizioni di necessità, è capace di imprevedibili risorse, avrebbe ugualmente scelto di rinunziare al nucleare, ma si sarebbe rimboccato le maniche, avrebbe moltiplicato per quattro le proprie capacità e i propri sforzi, e oggi daremmo la birra a tedeschi, olandesi, lussemburghesi e così via.
Ma la classe politica dell'epoca era troppo impegnata a pensare ad indebitarci, non fino al collo, ma fino alla cima dei capelli (anche se poi, grazie a quelle stranezze tipiche all'italiana, hanno pagato - si fa per dire - con l'oblio, solo le mezze tacche, mentre i big sono stati addirittura osannati e premiati).
E la classe politica di oggi che persevera nel non dire nulla, perpetuando la situazione appena illustrata, a che cosa pensa? Beh a mungerci come vacche, ad ingrassare le proprie vacche, o al mercato delle vacche; in ogni caso pensa alle vacche... come è sotto gli occhi di tutti.

martedì 6 novembre 2007

WIKIPEDIA

Che cos'è il collateralismo?
Vengono catturati, in due riprese, Provenzano e Lo Piccolo.
La stampa anziché informare correttamente i cittadini annunciando: "Due pensionati della mafia sono stati tolti dai costi di Cosa Nostra e passati a carico dello Stato" (come si sa, i manager dell'imprenditoria vanno in pensione a carico degli Enti Previdenziali, mentre i manager della criminalità organizzata, vanno in pensione a carico dell'Amministrazione Penitenziaria), che cosa fa?
Proclama: SGOMINATA COSA NOSTRA! DECAPITATA LA PIOVRA! SFONDATA LA CUPOLA! e via folleggiando.
Questo è un esempio emblematico di collateralismo, detto anche, in alcuni casi, puttanismo.
TARDA MATTINATA E' APPENA GIUNTA LA NOTIZIA
Ah! Enzo Biagi quanto sentiremo la tua mancanza! Per fortuna qualche giornalista serio, preparato e coraggioso ancora c'è. Salutaci Indro Montanelli, Walter Tobagi, Giancarlo Siani, Oriana Fallaci e tutti gli altri.

lunedì 5 novembre 2007

L'ARROGANZA E LA COMMOZIONE

NULLA DI NUOVO SOTTO IL SOLE
Gli interventi in atto sui magistrati, consulenti e collaboratori della Procura della Repubblica di Catanzaro sono manifestazioni di arroganza.
Quando il potere è sano, è espressione della sovranità popolare ed è il mezzo attraverso il quale si realizzano gli obbiettivi sociali della comunità. Esso non è mai arrogante.
Quando il potere è deviato ha come esclusivo, o principale obbiettivo l’interesse di chi lo detiene.
Uno dei sintomi tipici attraverso i quali si manifesta questo tipo di potere è, appunto, l’arroganza.
E’ vero quindi che l’Italia è in mano a quelli che, una volta, si definivano i “nemici del popolo”.
Ma non finisce qui. La storia continua.
SONO COMMOSSO!
Avete visto CASINI, quel pezzo di giovanottone come si è indignato di fronte alle baraccopoli? Lavora troppo ‘sto ragazzo. Sempre giù a studiare, pensare, scrivere, mai un cinema, mai visto un documentario, mai una gita fuori porta. Pensate lui ignorava l’esistenza delle baraccopoli! E quando ne ha vista una, ha dato di matto, era fuori di sé, aveva i lucciconi, è insorto proprio, non ci ha visto più, e col sangue ribollente nelle vene, era più che evidente, si è generosamente scagliato, con foga e giovanile veemenza, contro chi ha permesso un tale obbrobrio.
Mi sono sentito un groppo in gola e ho pianto non mi vergogno a dirlo.
Mbè! E allora FINI che si è scandalizzato di fronte alla stazione metropolitana di Tor di Quinto? Mi si potrebbe dire. Beh sì, ma lì non è che mi meravigli troppo, però. E' diverso. Fini è uno snob, abituato a viaggiare sempre in aereo, o auto con conducente (a volte, ma di rado, in motorino, ma sempre con conducente). Lui non aveva mai visto una metropolitana prima; si aspettava la reception, la sala idromassaggio, l’area vip. Quando ha visto i graffiti sulle mura, le scatarrate, i preservativi, e cacche varie a terra, ci è rimasto di stucco, è letteralmente sbiancato in volto, lo si è visto chiaramente sotto l'abbronzatura in T.V.; il malcapitato è cascato pure lui dal pero, e meno male che non si è fatto male. Stava andando fuori di testa povero figliolo.
Bisogna avere un cuore di acciaio per non intenerirsi e provare compassione per due anime così candide e pure, in questo mondo di masnadieri, malnati, marrani e felloni! Ah... se tutti fossero così! Che Dio ce le conservi.

venerdì 2 novembre 2007

OFFERTA AL PUBBLICO

Due recenti episodi, apparentemente scollegati tra di loro, appartengono invece alla stessa logica.
La morte della donna seviziata e rapinata da un rumeno a Roma e il ragazzo morto per ritardi di intervento medico a Catanzaro.
Nel primo caso, immediatamente dopo il fatto, il Governo ha emesso il decreto sull’espulsione degli stranieri che delinquono. Questo è indice di dilettantismo e improvvisazione, e di assoluta mancanza di progettualità e capacità di scelte inquadrate in un contesto generale di conduzione del Paese. Che cosa accadrà una volta che dovesse essere data dalla Televisione la notizia che un pappagallo ha cavato un occhio ad un postino? Il Governo varerà un decreto, ma per obbligare i postini ad indossare gli occhiali protettivi durante il lavoro, o i proprietari di pappagalli a tenerli legati al trespolo?
Nel secondo caso si parla facile e genericamente di “malasanità” ma finiamola! Se è stato detto più volte che negli ospedali del sud, ed in particolare, a Catanzaro, vengono assunti tutti i parenti ed amici dei notabili… ecco il risultato! Non si ha il coraggio di affrontare il tema del nepotismo e del clientelarismo e allora?
In ambedue i casi si attende impazienti che, come sempre, il passare del tempo addormenti tutto.
A questo punto sono molto scoraggiato sulle possibilità di un futuro riscatto del nostro Paese, allora preferisco sfruttare l’andazzo e trarre almeno un beneficio personale dal degrado del sistema Italia.
Apro, quindi, pubblicamente il mio sito alle SCOMMESSE.
COMINCIO CON LE SEGUENTI DI INCORAGGIAMENTO:
Scommetto 1 a 20 (do per ogni euro, 20€ se perdo) che i medici indagati per la morte del ragazzo di Catanzaro verranno assolti.
Scommetto 1 a 30 (do 30€ per 1€ se perdo) che i politici indagati nell’inchiesta why not saranno assolti.
Ovviamente si intende che devono essere attese le SENTENZE DEFINITIVE PASSATE IN GIUDICATO.
A chi risponderà tramite l’annotazione di “commenti” indicherò le modalità per effettuare le scommesse.
Grazie dell'attenzione e... buon gioco!