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mercoledì 6 febbraio 2008

VERSO LE PROSSIME ELEZIONI (sfidando l'impossibile)

MA BISOGNA NECESSARIAMENTE RASSEGNARSI AD AVERE UN PARLAMENTO PEGGIORE DELL’ATTUALE ED E’ ASSOLUTAMENTE IMPOSSIBILE ASPIRARE, IN OGNI CASO, AD UNO (UN PO’) MIGLIORE?
In qualsiasi Paese dotato di un minimo di credibilità e dignità si sarebbe prima passati attraverso un grande governo coalizzato rifondante e poi, con una nuova legge elettorale, si sarebbe andati a nuove elezioni; si sarebbe prima fatto il referendum e poi le elezioni e non viceversa, tra l’altro con rinvio alle calende greche del referendum.
Ma anche così, nelle condizioni estreme di vassallaggio elettorale in cui siamo stati ridotti da coloro che avrebbero dovuto rappresentarci, è proprio vero che non è possibile fare qualcosa?
Ci sarà una campagna elettorale e verranno fuori gli intenti, in gran parte già espressi, dei partiti.
E’ ormai fuori dubbio che il teorema secondo il quale dovremmo tenerci i parlamentari e governanti di malaffare (che, ahimé, abbondano), in quanto sono geni della politica di cui non possiamo fare a meno anche se pregiudicati è, ed è sempre stata, una tragica bufala (a parte il fatto che “geni” in giro non se ne vedono da queste parti, in Paesi Stranieri di grande levatura politica, dove ci sono davvero i geni, se ne fa a meno benissimo quando è finito il loro mandato, o interviene qualche interferenza che impone l’affermazione di priorità del bene pubblico).
Questo significa che anche per chi si trova in una situazione di perplessità circa la sua correttezza legale, vale la regola basilare di salute pubblica in un Paese Civile, per cui, pur innocente penalmente fino a prova contraria, è da considerare politicamente bruciato (salvo assoluto capovolgimento della situazione o, addirittura, prova provata che c'era un ben preciso disegno denigratorio allo scopo di recare grave pregiudizio alla vita sociale o, comunque, tale da essere obiettivamente qualificabile come lesivo di tale contesto).

Sia ben chiaro, il Parlamento è un’istituzione che serve e come, al Paese, anzi è indispensabile, ma proprio per questo, non può assolutamente essere composto da ladri, corrotti, ricattatori e ricattati, amici degli amici, incapaci raccomandati, ignoranti leccaculo ecc. ma, in modo puro e semplice, da normali persone perbene che, certamente sarebbero sensibili alle sollecitazioni di base e alle opinioni consolidate e diffuse, e avrebbero la decenza, come prima cosa, di abbassare gli stipendi d'oro dei signori della politica, abrogare il regime a parte delle pensioni dei parlamentari e ridurre drasticamente i privilegi, ridimensionare il numero di onorevoli, senatori, portaborse e lacché vari e, anziché stare dalla mattina alla sera in TV, fare, né più né meno che il proprio lavoro... le leggi, le riforme, gli accordi interni ed internazionali, guardando con determinazione ed onestà all’interesse del popolo e della democrazia.
Allora che cosa possiamo fare, non avendo l’opportunità di scegliere i nostri candidati?
Non votiamo per quei partiti (singoli o raggruppati in schieramenti) che hanno molte persone di malaffare nel loro interno, nelle segreterie o comunque in auge, quei partiti che si vantano di non escludere inquisiti e condannati, quei partiti che si sono opposti ad un rinvio delle elezioni per un miglioramento del quadro in cui esse dovevano svolgersi, quei partiti che incrementano a gettito continuo i puttanai e i nepotismi dei mass media e dello spettacolo, con grave danno della promozione dei talenti giovanili.

Votiamo massicciamente i partiti o gli schieramenti che sinceramente propongono qualcosa di nuovo rispetto all’asfittico scenario della politica italiana di tutti i giorni, fino ad oggi.
Questo sì che sarebbe un atto rivoluzionario! Ed è proprio quello di cui l’Italia ha bisogno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

O.K.