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mercoledì 13 maggio 2009

QUANDO UN PAESE NON HA TONO



Vi ricordate di Ocalan, il leader per la causa della minoranza curda in Turchia?
Oggi sessantenne è infognato in una galera di massima sicurezza (figurarsi) in Turchia.
Alcuni giorni fa in una manifestazione a suo favore, 4 aprile u.s., sempre in Turchia, ci sono stati scontri con la polizia con feriti e due morti.

Ma prima di parlare del predetto Abdullah Ocalan, vorrei ricordare un’altra storia.
Chi non ricorda il terribile vecchietto iraniano Khomeyni? Esule in Francia, alla fine di un lungo esilio, e lì rimasto, pur essendo la sua mentalità assolutamente diversa ed opposta agli Occidentali, fin quando nel 1979 non ha preso il potere scalzando lo scià di Persia, la cui mentalità era, invece, vicina all’Occidente.
Ciò è stato possibile in virtù dei principi sani dell’Occidente, quelli nati dalla Rivoluzione Francese [a parte trame varie dei Servizi Segreti, con connessi pasticci (soliti) all’italiana dell’epoca – queste situazioni (ricollegabili ai principi “non sani” dell’Occidente?) ci sono sempre e da sempre] per cui nello Stato di Diritto l’esule va protetto, quale che sia la sua religione, filosofia ecc.
Ciò, inoltre, diede lustro alla Francia quale paladina di tali principi.

Diversa è stata la sorte di Ocalan esule in Italia; nel gennaio del ’99 un tale skipper baffettino… come si chiama, come si chiama… Massimo… Massimo… ci sono… D’Alema, occasionalmente addirittura capo del Governo, gli “consigliò” di rifugiarsi in un Paese “più sicuro”… il Kenya!! Poi certamente, sottobanco… disse “qualcosa” a “qualcuno” e nel febbraio dello stesso anno il malcapitato Abdullah fu catturato dai Servizi Segreti Turchi.

Perché è stato possibile dare massima accoglienza e protezione a Khomeyni in Francia pur essendo il predetto, portatore di una causa “ingiusta” per l’Occidente (come la storia di dopo ha ampiamente comprovato), ed invece non si è riusciti a trovare soluzioni diverse alle intuibili pressioni da Paesi Stranieri, in Italia, dove Ocalan ha avuto pessima accoglienza e protezione “ridicola”, se non addirittura tradimento, pur essendo la sua una causa “giusta”, si può dire in senso universale, e cioè la lotta per un’etnia a rischio di genocidio nel proprio Paese?

SEMPLICE: Perché la Francia, sia che governi la Destra, la Sinistra, il Centro qua, il Centro là, coalizioni varie e così via, è un Paese che conta ed ha tono.
L’Italia, invece, lasciamo stare il “conta”, chiunque ci sia al Potere (più o meno, perché poi alla fin fine, sono sempre i Preti quelli che la comandano) è un Paese sfigato e inconsistente.

RIMEDI A QUESTO STATO DELLE COSE?
…. E perché mai dovrebbe necessariamente esserci un rimedio?

1 commento:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good