(del quale mi meraviglio molto. "Guzz" o anche lo "spettatore che ce l'ha fatta" come qualcuno lo ha definito, era e resta tuttavia il mio critico cinematografico preferito. Non vado a vedere un film, si può dire, se c'è il suo pollice verso, e vedo viceversa tutti i film dove c'è il pollice in alto - anche se qui e là qualche smagliatura capita, è normale - al massimo, posso rischiare col pollice chiuso. Eppure la sua recensione di "LA PRIMA LINEA" su CITY se ne cade a pezzi da tutte le parti. Del film praticamente non si parla. Cmq un colpo al cerchio e un colpo alla botte, all'italiana, tanto per cambiare - inadatti loro? Distaccato lo staff! Sovvenzioni sì o/e no? Aria greve ben descritta? Sì ma con i "difetti di sempre"? Boh! E si vede, in definitiva, che deve portare acqua anche lui a qualche Gran Timoniere. Sono veramente deluso; dove è finito il graffiante ed ironico "me ne fotto e tiro avanti" stroncatore di miti e cariatidi e zattera di navigazione arrangiata ma sicura dello spettatore - spesso e via via sempre più - naufrago?)
Scusate la lunga parentesi ma solo in tal modo, tra un "apri" e "chiudi", potevo essere severamente critico verso il nostro, avendogli dedicato anche una poesia; e poi serve a spiegare:
Dunque il compagno che sbaglia Sergio Segio definisce il film "al guinzaglio dei famigliari delle vittime" (fonte A.Guzzano nella sua recensione); allora, scusate tanto, io so' un uomo della strada, voglio capi'! Non è lui che sbaglia. Sono gli altri! E' così o no?
Grazie assaje d'i spiegazioni e stateve bbuono.
2 commenti:
Ho cercato e letto il commento di Alessio Guzzano, del quale non conoscevo l'esistenza in vita, ho deciso di pubblicarlo sul mio blog, per vedere cosa succede.
Desidero vedere anche il film, ma ti posso da subito dire che "Guzz" non deve avere mai visto e parlato con un terrorista di Prima Linea durante il decennio, quand'erano in carcere. Io ho avuto a che fare con Marco Donat Cattin e Roberto Sandalo ed altri meno noti, di cui non ricordo il nome.
Ti assicuro che erano pericolosissimi, Donat Cattin (oggi deceduto) per la sua irruenza e la scarsa capacità di riflessione, Roberto Sandalo per un carattere GLACIALE, freddo come un serpente, pazzo di una pazzia priva di emozioni.
Lo chiamavano "Roby il pazzo".
E' un uomo medicre, come lo erano quasi tutti, solo un professore genovese, Fenzi, sembrava essere un intellettuale e mi guardava tutto schifato, ed era un pentito!
Ma stava nell'altra sezione, dei pentiti.
Dopo aver visato il film aggiungerò un altro commento.
L'ho pubblicato il commento di Guzzano. Che ne dici di fargli una critica severa?
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