A proposito di Odifreddi (v. infra), dopo aver letto il messaggio del "provocatore" (che ringrazio dell'attenzione prestatami), del 3.4.07.
L'eccesso di logica, come alcune storie di grandi scienziati comprovano, porta alla follia. Follia = Dio?
D'altronde le formule matematiche e i concetti filosofici valgono, in modo di gran lunga maggiore di quanto comunemente si creda, per la loro armonia e bellezza, in definitiva per la loro sublime semplicità; concetti estetici più che dimostrativi e cognitivi. Tutto questo ci riporta alla Poesia. C'è più poesia nella matematica e nella filosofia di quanto non si immagini.
Allora è forse possibile assimilare la poesia, la semplicità a Dio?
Indubbiamente sarebbe, non semplice, ma assolutamente semplicistico dire: Poesia=Dio, come prima Follia= Dio.
Va considerata, allora, piuttosto la contemporaneità e commistione dei due concetti, solo apparentemente contraddittori, essa riconduce all'idea dell' Infinito (o degli Infiniti, vedi Cantor).
In definitiva, come nelle dimostrazioni logiche o matematiche "per assurdo", più leggo gli scritti dimostrativi dell'inesistenza di Dio (v. in particolare, ma non solo, Odifreddi: pregevole e acutissimo autore che forse plus dixit quam voluit), più mi convinco della sua esistenza.
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4 commenti:
Dimostrerò che Dio non esiste non è come dire non credo in Dio. Tutti quelli che hanno cercato di dimostrare che Dio non esiste sono impazziti. E forse lì era Dio.
Il caos deterministico di Poincaré, anche questo può essere Dio. Perché no?
Il dono della poesia o "vena poetica" che è di tutti avvicina a Dio: Poi c'è chi si lascia andare ad essa e chi si discosta.
Piergiorgio Odifreddi è la prova vivente che gli studi classici non nuocciono alla matematica, anzi le fanno un gran bene. Lui è un sostenitore e un didatta del primato della matematica; tuttavia i suoi riferimenti sono quasi tutti umanistici.
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