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giovedì 11 ottobre 2007

ma me lo sono sognato o ha vinto il premio Nobel un italiano?

Dopo varie incursioni sul blog di Beppe Grillo, ritorno e che cosa ti trovo?
"Premio Nobel per la Medicina ad un italiano!" "Premio Nobel per la Medicina ad un italiano!" I mass media impazziti [a che cosa è arrivato il giornalismo (o il "giornalaismo") in Italia! ma allora bisogna davvero fuggire da questo Paese?]. L'Italia impazzita. Le Università italiane, i Centri di ricerca, gli Ospedali, i Laboratori, la fabbrica di cervelli più costosa e scassata del Mondo c.d. civilizzato, ha dunque partorito un premio Nobel? Gesù... so' usciti pazzi tutti quanti.
Mario Renato Capecchi sarebbe il premio Nobel italiano? Lui, strappato dalla madre alle grinfie di un destino amaro, fatto di stenti e umiliazioni, che lo avrebbe condotto, probabilmente alla morte per fame o inedia, a lui riservato dalla Madrepatria, all'età di 9 anni e condotto, emigrante negli Stati Uniti, dove è sempre rimasto e ha egregiamente operato! Lui, che ha dichiarato che non c'è spazio in Italia, se non a caro prezzo e facendo leva sull'individualismo (il che non è precisamente "entusiasmante"), per la ricerca scientifica qualificata? Ma siamo davvero tutti impazziti? Mussi (e magari è merito dell'attuale Governo) che ha detto qualcosa del tipo "noi italiani siamo geniali" (qualcosa del genere dicevano anche i gerarchi del ventennio o mi sbaglio?)... Napolitano (che parla come un libro stampato)... lodi a tutto spiano; parlano tutti, forse Vespa e Mentana, persino Cicchito (o Cicchitto? Boh... ma magari è merito del precedente Governo); ognuno dice la sua (concetti tutti "pro" ovviamente, bipartisan diciamo, e non "bipartizan" - v. Accademia della Crusca).
Questo è un impazzimento generale, è follia collettiva; estremamente deleteria perché la follia "dall'alto" finisce con l'influenzare la follia "dal basso", che a sua volta alimenta la follia "dall'alto"; è il serpente che si morde la coda, e così non se ne esce più in ogni sede (sociale, politica, culturale, mediatica ecc.). Ecco perché le cose vanno tanto male in Italia. L'unica speranza è che tutta questa follia, questa vorticosa spirale di follia, alla fine, determini una specie di miscela esplosiva (qualche premio Nobel può confortarci in proposito?) che deflagrando mandi in mille pezzi la cappa di ottusità, furbizia, nequizia e via dicendo, che ci opprime, e nascano i Tempi Nuovi.
Ma per il momento... il Nobel? Lo vincono americani, canadesi, inglesi, francesi, tedeschi, ma che c'entrano gli Italiani?
Come possono esserci premi Nobel (lasciamo stare gli sporadici riconoscimenti, anche di ispirazione diplomatica, del passato prossimo e quelli che, significativamente in linea con quanto si va qui sostenendo, sottendevano speranze tradite, di un passato più remoto, o quelli confermativi della fuga di cervelli dal nostro Paese, penso ai Rubbia e Giacconi della Fisica, ai Dulbecco e Montalcini della Medicina e così via) nella Patria dei baroni, dei posti chiave assegnati a figli, nipoti e parenti stretti, dell'assistenzialismo e assenteismo, dei fondi fantasma, dei favoritismi di scambio, del clientelismo, della burocrazia parruccona, della sfiducia pressoché totale nella ricerca, se non quella dei soldi facili, e così via? Mi sapete dire come è possibile? Vuoi vedere che siamo veramente "geniali" come dice Mussi! O forse... se c'è qualche interessamento dei Mammasantissimi... chi sa...
Altro che Nobel! Qui ci vorrebbe uno di quegli imperdibili sketch di decurtisiana memoria... perdiana, perbacco, perdinci, perdindirindina e perdincibacco!

1 commento:

Anonimo ha detto...

O.K.