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giovedì 24 gennaio 2008

STUDIO PER UN'INTERVISTA (literary)

D - ha mai chiesto favori a qualche amico che, per la sua posizione nell'establishment, potesse fargliene?
R.
D - ha mai chiesto aiuti, non necessariamente di carattere economico?
R.
D - ritiene che qualcosa del genere sia lecita?
R.
D - sia gratificante?
R.
D - potrebbe indicare 4 - 5 amici, diciamo, qualificabili come "adatti" allo scopo?
R.
D - se individuiamo alcune categorie, diciamo: un magistrato che possa dare delle dritte, un politico che possa far aprire delle porte, un professionista che possa veicolare lavoro, un funzionario che possa garantire dei circuiti preferenziali, può descrivere la plausibile reazione di ciascuno di essi alla richiesta di favori o aiuti, in relazione anche alla qualità del richiedente?
R.
D - ma gli amici, a parte il caso di perdita dell'amicizia, e a parte i diffusi casi di semplici conoscenze collegate, in genere, al lavoro e alle pubbliche relazioni (anche se non è da escludere che possano realizzarsi, in tali ambiti, inattese e soprendenti situazioni gratificanti), sono tutti uguali, o ci sono gli amici-amici e quelli che, come dire, appartengono alle "statistiche", gli amici-statistica, o agli "esperimenti", gli amici-esperimento?
R.
D - quali sono il giudizio e le riflessioni da trarre, sia su di essi (gli amici) e sui rapporti intercorrenti con il postulante, sia sulla situazione in generale nella quale l'episodio (richiesta/reazione) è calato?
R.
D - secondo lei c'è da vergognarsi, in relazione a tutto quanto sopra, e in che senso, con riferimento ad ogni singolo episodio e ai relativi protagonisti?
R.
D - lei ritiene che possa esistere, o esista in concreto (con riferimento a quanto sopra), una schiera di puri che non abbia mai avuto nulla di cui vergognarsi o da farsi perdonare?
R.
(continua)

1 commento:

Anonimo ha detto...

O.K.