sabato 31 maggio 2008
DRAMMA TEATRALE in due scene
IN SALOTTO
PRIMA SCENA
E’ domenica pomeriggio, giornata di sole con brezza
GIUSEPPE (seduto, fuma) : Qui, stavolta davvero o si fa l’Italia o si muore.
NINO: Eh già ma i segnali non sono incoraggianti. Il decreto “antifannulloni” va a puttane. Il sindacato “tosto” non lo vuole, i medici falsari “a casa” e si ribella la corporazione…
Il decrepito nonno Giulio, poco distante, accanto ad una finestra legge il giornale (la Repubblica). Si disinteressa ai due.
GIUSEPPE: Ma che hai capito! Mi riferivo alla serva Italia!
NINO: Eh sì che ho capito! Quella…. non donna di provincia ma bordello…
ITALIA entra, con crestina e grembiule, serve il caffè, passo svelto e nervoso caratterino non da poco, si rivolge a Nino: Ehi ti ho sentito, sai! Ma come ti permetti. Guarda che chiamo i miei fratelli! Ma chi ti credi di essere!
GIUSEPPE sottovoce: eh! I fratelli d’Italia, quelli sono irascibili e menano di brutto. Qui bisogna farsela subito, quella è pronta, così si acquieta. Altrimenti sono dolori seri per tutti… quelli non guardano in faccia nessuno.
Italia esce, passando accanto a nonno Giulio, gli strappa il giornale di mano e lo butta dalla finestra.
E’ un suo modo abituale di scaricare il nervosismo e burlarsi del vecchiaccio.
Nonno GIULIO: Ehi è la terza Repubblica che mi butti dalla finestra! Ma insomma! Un po’ di garbo!
I fogli del corposo giornale della domenica si sparpagliano nell’aria e spinti da un venticello leggero, ma subdolo, volano fino ad appoggiarsi sui parabrezza di varie auto, a due o tre incroci di un’ampia piazza poco distante. Ne derivano vari incidenti mortali, per l’imprevedibilità e la repentinità della perdita di visuale, nonostante l’immediata reazione degli automobilisti.
Dall’insieme, fumi, fiamme, urla, sirene, un vero crash di immani proporzioni.
Nella casa da cui tutto questo ha avuto origine, neanche se ne accorgono.
SECONDA SCENA
L’indomani, nonno Giulio legge ancora “la Repubblica” accanto alla finestra, in prima pagina il titolo: “VIOLENTI SCONTRI nella giornata di ieri IN PIAZZA”
Nel corpo dell’articolo il lungo elenco dei morti; si sofferma con attenzione, guardando particolarmente i nomi, semmai ne conoscesse qualcuno: Umberto… Silvio… Beppe… Marco… Michele… Rosa… Emma…Mario… Renato… Fausto... Roberto… Alessandra… Francesco….
mercoledì 28 maggio 2008
LO SCENARIO
Si sta preparando, fin d'ora, la lotta di classe di domani, con diversi soggetti dall'una e dall'altra parte dello schieramento, e ben diversa dirompenza.
sabato 24 maggio 2008
giovedì 8 maggio 2008
NORMALITA'
L’8 settembre (diciamo la data della grande vergogna nazionale) e il 25 aprile (la data della c.d. “liberazione”) grilliani hanno avuto un effetto catartico.
Ci sono voluti 64 anni (Germania e Giappone, le altre due Nazioni che hanno perduto la IIa Guerra Mondiale, ci hanno messo molto meno – con l’appendice peraltro dell’unificazione della Germania che pure risale a circa 18 anni orsono [3.10.1990 – caduta muro di Berlino uff. 9.11.89 - ]; pur avendo subito distruzioni molto più gravi dell’Italia), ma alla fine, anche per noi, è terminato il DOPOGUERRA.
Comincia, quindi, da adesso l’Italia ad essere un Paese Normale (intendendosi con questo, inserito nella Comunità Europea, nel contesto Occidentale, che è quello che naturalmente ci appartiene).
Ci vorrà tempo, lavoro, tensione, ma sono convinto che si comincia da qui a costruire il FUTURO.
Ci sono voluti 64 anni (Germania e Giappone, le altre due Nazioni che hanno perduto la IIa Guerra Mondiale, ci hanno messo molto meno – con l’appendice peraltro dell’unificazione della Germania che pure risale a circa 18 anni orsono [3.10.1990 – caduta muro di Berlino uff. 9.11.89 - ]; pur avendo subito distruzioni molto più gravi dell’Italia), ma alla fine, anche per noi, è terminato il DOPOGUERRA.
Comincia, quindi, da adesso l’Italia ad essere un Paese Normale (intendendosi con questo, inserito nella Comunità Europea, nel contesto Occidentale, che è quello che naturalmente ci appartiene).
Ci vorrà tempo, lavoro, tensione, ma sono convinto che si comincia da qui a costruire il FUTURO.
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