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venerdì 12 dicembre 2008

MA CHE COSA SAPPIAMO NOI?

Tutti gli intervistati, nell'attuale momento di crisi generale: i licenziati, i costretti a chiudere o fallire, i rovinati, gli sfrattati, i buttati fuori dalle aziende che improvvisamente chiudono, i/le portavoci delle famiglie che non riescono più neanche a fare metà della spesa, ecc. dicono che se qualcuno avesse detto loro che sarebbe andata a finire così un giorno prima che succedesse, non gli avrebbero creduto. Gli avrebbero addirittura riso in faccia, o lo avrebbero liquidato con due battute.
Eppure tutto era in atto, tutto già da prima o molto prima bolliva in pentola, ovviamente.
Che cosa significa questo?
Significa che quello che apprendiamo quotidianamente dai giornali e telegiornali, servizi speciali e così via, è né più né meno che aria fritta; ogni cosa è già superata.
Ciò che realmente accade non lo sappiamo, non ce lo fanno sapere (a che scopo? Lodevole? - Evitare il panico - Esecrabile? - Aggiustarsi prima le cose loro ... di chi la comanda - Non è chiaro). Secondo me dovremmo sapere; vi pare accettabile che, se domani scoppia una guerra mondiale, caschiamo tutti dal pero e i mass-media, che avrebbero potuto informarci, almeno con qualche mese di anticipo, in modo approfondito e dettagliato, di ciò che stava preparandosi, il che - non può escludersi - avrebbe fatto sì che fosse scongiurato lo sciagurato evento, ci fanno sapere dopodomani che forse sta per accadere qualcosa di brutto da qualche parte?
In ogni caso dobbiamo tenere conto di quale è la situazione:
non sappiamo un accidente di ciò che realmente accade. La realtà ci piomba sistematicamente addosso da un momento all'altro, routinaria o eccezionale che sia.

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