Se vendo qualcosa tendo a chiedere MOLTO, perché il mio ragionamento, nei confronti di chi acquista è "egregio signore lei mi paga in moneta il cui valore è ormai, in concreto, UN EURO = 1000 LIRE"; quindi se io reputo che l'oggetto che le sto vendendo vale UN MILIONE DI LIRE, pretendo 1000 €.
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Se, viceversa, acquisto qualcosa tendo a pagare POCO, perché il mio ragionamento, nei confronti di chi vende è "egregio signore, il valore di cambio dell'EURO è = a circa 2000 LIRE"; quindi se io considero che l'oggetto che sto acquistando vale UN MILIONE DI LIRE, sono disposto a pagare 500€.
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Esiste quindi, ed è sempre esistita, come è noto, una sfasatura tra il "prezzo di acquisto" e il "prezzo di vendita" (compro a meno e vendo a più; nella differenza è il mio guadagno - we sell / we buy); con l'introduzione dell'EURO, questa sfasatura, alla luce delle considerazioni di cui sopra, è andata allargandosi (c'è, oggi, addirittura un raddoppio del PREZZO DI VENDITA rispetto al PREZZO DI ACQUISTO).
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Quale è allora, in definitiva, il prezzo di mercato, che si sostanzia, poi, anche nell'individuazione del "vero valore" dell'EURO?
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Anche qui le regole sono sempre le stesse, esasperate, però, ed estremizzate dalle peculiari caratteristiche dell'EURO (in relazione alla lira), già menzionate:
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Se vi è un interesse bilanciato ad acquistare e vendere, i contraenti si incontreranno più o meno a metà strada [1 € = circa 1500 £ in altri termini il MILIONE di £ di cui sopra equivarrà più o meno a 670€ (1milione: 1500) 170 euro in più di quanto pretendeva di spendere l'acquirente / 330 euro in meno rispetto a quanto pretendeva di ricavare il venditore]
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Se vi è un maggior interesse a VENDERE, è chiaro che il prezzo deve calare.
Il venditore dovrà "accontentarsi" di un prezzo che non sarà, probabilmente, rapportabile agli "ufficiali" 500 € = 1 milione di lire, ma neanche ai 670€ = 1 milione di lire, bensì oscillerà di 170 euro (tra 500 e 670).
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Se, viceversa, vi è un maggior interesse ad ACQUISTARE, il prezzo fatalmente lieviterà.
L'acquirente sarà disponibile ad un prezzo che non sarà, probabilmente, rapportabile alla pretesa "ufficiosa" 1000 € = 1 milione di lire, ma neanche ai 670€ = 1 milione di lire, mediamente accettabili, bensì oscillerà di 330 euro (tra 670 e 1000).
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CONCLUSIVAMENTE
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In linea di massima abbiamo pagato nel 1999, l'EURO 1936.27 lire, ma il suo effettivo valore, oggi, è circa 1500 lire, avuto riguardo alla sussistenza media di un interesse bilanciato a vendere e comprare [(per la precisione 1492.53 (1 milione : 670)]. In pratica abbiamo perso 443.74 lire per ogni euro. I patrimoni, le rendite, le retribuzioni si sono depauperate, dall'entrata in corso dell'euro, più o meno tra il 25 e il 30%.
Ancor più nei consumi, dove è, generalmente, prevalente la domanda (acquisto) rispetto all'offerta (vendita); può considerarsi una svalutazione del 35 - 40 %.
Gli stipendi, le pensioni, i salari, destinati prevalentemente ai consumi, possono attestarsi intorno ad una decurtazione del potere di acquisto del 30 - 38%.
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Certo è che, a parte ogni considerazione politica circa l'operato della B.C.E. che, farà magari gli interessi della Francia, Germania, Paesi Bassi, ma non certo quelli dell'Italia (d'altronde questo si sapeva fin dall'inizio, quindi si sarebbe potuto trattare molto più serratamente la questione, piuttosto che "gettarsi con la solita enfasi in braccio all'euro"), se, a suo tempo, si fosse mercanteggiato di più, spregiudicatamente, senza scrupoli e senza falsi pudori - come fanno i Francesi - e fosse stato possibile acquistare l'€ non a 1492,53 lire, è ovvio (certamente impensabile proporlo! Almeno... così sembrerebbe), ma, diciamo, intorno a £ 1714,40 (una via di mezzo tra 1936.27 e 1492.53) credo proprio che sarebbe stato molto meglio per gli Italiani, e oggi avremmo molti problemi in meno.
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Ma bando alle lamentele!
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Per quanto riguarda le previsioni future, c'è da dire che tutto dipenderà dalla ripresa o non ripresa economica, e quindi dalla PRODUTTIVITA' e COMPETITIVITA'; nonché da come si evolverà il contesto generale.