Ho molto apprezzato la vignetta di Giannelli di oggi sul Corriere della Sera, che, prendendo spunto da Noemi - Papy, con riferimento al gossip mediatico Berlusconi - D'Addario "non sono un santo", giocando sulla manipolazione PAPY - PAPI, fa dire al piccoletto - premier "essere papi non significa essere santi". Il che è una sacrosanta verità; l'uovo di Colombo. Ecco il grande effetto.
Decido allora di fare anch'io qualcosa mettendomi nello stesso filone, meritevole di seguito.
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Lancio la campagna S3 o 3ESSE: Silvio Santo Subito
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SI ACCETTANO ADESIONI - PROPOSTE - INIZIATIVE
giovedì 23 luglio 2009
mercoledì 22 luglio 2009
pensierino di commiato prima delle vacanze
Io dico che 'u Berlusk nazionale si è sfottuto della vita politica. Troppi adempimenti, troppi bacchettoni e bigotte in giro; puttanazze pure sì, ma ci devi stare attento!
Il nostro non è più aggressivo come una volta, né trionfalista ad ogni inaugurazione di un tombino, mentre gli si legge in faccia il tedio.
In fondo non corre più alcun rischio personale, i "comunisti" sono scoppiati e sparpagliati, solidi baluardi lo difendono e (per quel che gli devono e per quel che sono costati e continueranno a costare) lo difenderanno ancora per molto tempo, ad oltranza contro i più agguerriti detrattori.
A 'sto punto rischia solo inutilmente la faccia... e non solo... allora chi glielo fa fare?
Il Quirinale può dirsi sfumato dopo il puttanismo orgiastico nel quale si è voluttuosamente tuffato.
Quindi, secondo me, ci sarà presto il colpo ad effetto: Cari Italiani, con i quali avevo stipulato un contratto, vi lascio. Anche i rapporti contrattuali, prima o poi finiscono; così nessuno potrà mai dire che aspiravo ad un regime dittatoriale (scomodo tra l'altro, e anacronistico, con l'Europa presente in ogni minestra ed ogni zuppa di casa nostra). Altro che il vostro Duce! Sarò il vostro novello Cincinnato e, come tale, tornerò ad arare i miei cospicui campi di business imprenditoriali, tornerò alle mie sconfinate ricchezze, commosso. E si badi ben che... sarò pure anzianotto, ma voglio proprio vedere chi avrà da ridire sul mio hobby; ogni italiano ha un hobby. Infine sarò libero di andare a puttane, cribbio!
Il nostro non è più aggressivo come una volta, né trionfalista ad ogni inaugurazione di un tombino, mentre gli si legge in faccia il tedio.
In fondo non corre più alcun rischio personale, i "comunisti" sono scoppiati e sparpagliati, solidi baluardi lo difendono e (per quel che gli devono e per quel che sono costati e continueranno a costare) lo difenderanno ancora per molto tempo, ad oltranza contro i più agguerriti detrattori.
A 'sto punto rischia solo inutilmente la faccia... e non solo... allora chi glielo fa fare?
Il Quirinale può dirsi sfumato dopo il puttanismo orgiastico nel quale si è voluttuosamente tuffato.
Quindi, secondo me, ci sarà presto il colpo ad effetto: Cari Italiani, con i quali avevo stipulato un contratto, vi lascio. Anche i rapporti contrattuali, prima o poi finiscono; così nessuno potrà mai dire che aspiravo ad un regime dittatoriale (scomodo tra l'altro, e anacronistico, con l'Europa presente in ogni minestra ed ogni zuppa di casa nostra). Altro che il vostro Duce! Sarò il vostro novello Cincinnato e, come tale, tornerò ad arare i miei cospicui campi di business imprenditoriali, tornerò alle mie sconfinate ricchezze, commosso. E si badi ben che... sarò pure anzianotto, ma voglio proprio vedere chi avrà da ridire sul mio hobby; ogni italiano ha un hobby. Infine sarò libero di andare a puttane, cribbio!
lunedì 20 luglio 2009
quel che non molti hanno capito
Tramontata (se non per sempre, per moltissimi anni a venire) l'era delle ideologie, con riferimento al Mondo intero, s'intende, e (conseguentemente) non sussistendo, almeno nel medio - lungo termine, alcun vero e proprio progetto per il futuro, prospettive di progresso reale per l'Umanità, obiettivi che possano definirsi virtuosi, per il benessere e la libertà di tutti, il terreno di scontro tra opposte tendenze politiche si sposta su un altro fronte: i VINCENTI e i PERDENTI; è certo un fatto di carattere, ma bisogna riconoscere che il denaro aiuta molto (a partire da un certo punto non sei più tu a fare lui, ma è lui che fa te)
Mo' 'u Berlusk è, chiaramente, un "vincente" di suo e finora ha sempre sbaragliato gli avversari perché non si vedono che perdenti, sulla scena politica, tra gli oppositori (ovviamente tenendo conto di quelli che sono nelle condizioni soggettive e oggettive di contrapporsi, e che si propongono in tal senso).
Come dicevo, va considerata l'enorme importanza che ha la ricchezza economica (se incanalata nella direzione qui di interesse) in questo, ma anche il carisma (la ricchezza, peraltro, ha molto peso sia sull'essere vincenti, direttamente, che sul rinfocolare il carisma).
E' ben chiaro che se si parla esclusivamente di RICCHEZZA ECONOMICA ben difficilmente si potrà vedere un match di alta definizione, nei prossimi tempi, con chi, oggi, la comanda.
Il carisma da solo? Un Beppe Grillo, ad es. (forse lui è uno di quelli che "ha capito" e, per questo, ha dato segni, comunque inascoltati, di una sua possibile candidatura in alternativa all'attuale assetto di Governo) potrebbe avere una chance facendo leva solo sul carisma (il censo non ha storia nel confronto), chi lo sa? (Ahimé nessuno lo saprà mai. Del resto lui stesso, probabilmente mirava solo ad una mossa ade effetto) Secondo me, no. Siamo pur sempre in presenza di un "carisma" tutto sommato un po' appannato e scemante ultimamente. Però, in teoria, questa sarebbe una strada percorribile; anzi, LA STRADA dell'alternanza nella democrazia moderna.
Morale: fin quando non gli si opporrà un vincente e non un lagnoso, lamentoso, velleitario, burocrate, conformista, ammanicato, supponente ecc. ecc. papy vincerà sempre!
Di questo sono certo.
domenica 19 luglio 2009
dei diritti e dei doveri
A quanto pare in questo Paese si è proprio persa la bussola del senso comune nei rapporti sociali (il minimo al di sotto del quale non si dovrebbe mai scendere).
Allora? Bisogna ricominciare da quando si insegna ai bambini che non si mangia a mani nude ma con le posate?
L'uomo pubblico, che, di qualunque partito sia, ha, certo, il DOVERE di salvaguardare e promuovere il futuro della vita della comunità e fare del suo meglio di fronte ai problemi imposti da situazioni critiche endemiche o improvvise, internazionali o interne, con attività (ancorché non condivise da alcune o più parti) poste in essere in buona fede, secondo canoni ritenuti accettabili in quanto frutto di studi, riflessioni, approfondimenti, confronti e quant'altro, ha d'altronde il DIRITTO di trarre, dalla sua posizione, i personali vantaggi consentiti o tollerati da leggi, regolamenti, usi non contrastanti col comune sentire, senza travalicare i limiti di buon senso, correttezza, decenza ecc.
Il cittadino ha il DIRITTO di criticare, valutare negativamente, protestare anche in modo aspro e deciso con riferimento a ciò che accade sotto i suoi occhi, secondo la sua libera interpretazione, ricredersi, motivare i suoi giudizi (se vuole), e così via, senza alcun limite se non quello di recedere di fronte ad eccessi intollerabili dalla sua coscienza e intelligenza, prima che dall'ordinamento, dal corpo sociale e dal contesto generale. Nondimeno ha il DOVERE di attenersi a criteri di civiltà, rispetto dell'altrui incolumità e diversità di opinione, degli altrui sacrifici, nella vita individuale, familiare, lavorativa, sociale.
Se tutto questo è il minimo (lasciamo stare tematiche come i rapporti con il Fisco, l'onestà intellettuale sul lavoro e sulle contrattazioni ecc. che già ci spostano verso livelli di maturazione concettuale della civiltà più alti), che cosa bisogna concludere?
Che effettivamente in Italia siamo (ben) al di sotto del minimo, ahi noi!
sabato 11 luglio 2009
G8
Il G8 a l'Aquila (per quel che vale il G8) è stato un evento di grande successo sotto tutti gli aspetti, anche quelli delle contestazioni e dei toni. Va riconosciuto.
Onore al merito.
E gli amori sorti e stracciati dopo il G8?
Tutto è stracciato dopo il G8.
Onore al merito.
E gli amori sorti e stracciati dopo il G8?
Tutto è stracciato dopo il G8.
venerdì 10 luglio 2009
Perché partecipare alle commemorazioni fa ringiovanire?
E' un rovescio di medaglia.
Questa mattina ho partecipato alla commemorazione dell'avv. Giorgio Ambrosoli, nel trentennale della morte, ucciso l'11 luglio 1979 per mano della mafia dai colletti bianchi, tipicamente italiana, senza che da allora nessun concreto passo avanti sul piano delle indagini sia stato mosso.
Questo è molto triste e, a sua volta, tipicamente italiano.
Sentir dire "a 30 anni dalla sua scomparsa il ricordo e l'impegno di rendergli giustizia sono più che mai vivi" fa un certo effetto.
Stragi, uccisioni, misteriosi delitti ultraquarantenni se non ultracinquantenni, trentennali e trentacinquennali, regolarmente e passivamente irrisolti sono una mostruosità.
Si sente dire ordinariamente a queste commemorazioni "a 50 anni, 45 anni ecc. è più che mai presente la domanda di giustizia ecc." fa impressione, atterrisce, fa sentire un'impotenza insuperabile e gravata da altezze vertiginose di potere e malaffare che mai si riusciranno ad abbattere, però... ed ecco il rovescio della medaglia... fa sembrare che il tempo non sia passato.
Si alternano oratori commossi vecchi, appartenenti alle epoche considerate, che avevano, allora, i capelli neri, biondi, il cuore saldo, ed ora incanutiti ripercorrono passi già fatti come se il tempo non fosse trascorso e oratori giovani, che hanno solo sentito parlare di quanto accaduto, in un contesto in cui appaiono quasi coevi dei primi.
Questo è grottesco; il tempo trascorso non ritorna. Ne parlo in modo provocatorio perché ancora più grottesco e assurdo è che casi che avrebbero dovuto essere risolti, se ci fosse stato adempimento di doveri istituzionali, diligenza e onestà intellettuale, in pochi mesi, restano invece aperti per anni, al punto tale da fermare addirittura il tempo; giacché se fossero stati regolarmente condotti in porto, dopo un po' non se ne sarebbe più parlato; come dovrebbe avvenire in una sana Democrazia, con buona pace di chi invecchia più o meno precocemente, secondo quello che è il suo personale vissuto, che ben poco, in linea di principio, ha a che spartire con la vita sociale.
Questo sistema, viceversa, così com'è, e come sopra inquadrato non ha nulla di buono.
lunedì 6 luglio 2009
SCOOP
Fonti non autorizzate lo danno per certo:
Sarebbe imminente, più che un rimpasto (i tempi moderni impongono una evoluzione anche del linguaggio) uno scambio governativo. Mara Carfagna andrebbe al Grande Fratello al posto di Noemi Letizia che la sostituirebbe al dicastero che, con l'occasione, cambierebbe anche il nome - modernità vuol dire anche duttilità e rinnovamento - non più "pari opportunità" ma pari paternità.
La notizia avrebbe riempito di sano ottimismo il popolo italiano, più del preannunziato licenziamento di 500.000 badanti, grazie al quale aitanti volontari si sarebbero già messi alacremente e gioiosamente al lavoro in molte città italiane per predisporre le necessarie bare per il prevedibile anticipato decesso degli affezionati ma inutili vecchietti e vecchiette, le cui abitazioni sarebbero già in predicato per essere riconvertite in comode e allegre garçonnière.
Napolitano curiosamente dissente.
venerdì 3 luglio 2009
Quanto so' ridicole tutte 'ste beghe nel P.D.!
PERCHE'?
Le lobbies non si toccano.
Tutto il resto è miseria.
Le lobbies non si toccano.
Tutto il resto è miseria.
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